Supplenze docenti 2024: se le GPS non sono corrette e le disponibilità “ballerine” l’algoritmo non funziona

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Supplenze docenti anno scolastico 2024/25: anche questo inizio anno scolastico è caratterizzato dal quesito “l’algoritmo funziona/non funziona? Non sarebbero meglio le convocazioni in presenza? Perché sono stato considerato rinunciatario e adesso la cattedra che ho chiesto è libera?”.

Non ci soffermiamo in questa sede sui numeri effettivi delle supplenze,  ma sul funzionamento stesso della procedura informatizzata prevista dall’OM n. 88/2024.

Nel corso di queste settimane gli Uffici scolastici hanno risposto ai reclami ricevuti, rispondendo sostanzialmente a due quesiti

  • l’aspirante docente lamenta di essere stato superato, in fase di nomina, da altri in posizione inferiore e con punteggio più basso
  • l’aspirante si duole di non aver ricevuto nomina o di aver ricevuto una nomina diversa da quella cui avrebbe avuto diritto

Come applicare le quote di riserva all’algoritmo

e nelle risposte è stato spiegato che

  • i candidati in posizione inferiore, per aver ricevuto la nomina, sono titolari di una riserva di legge e sono rientrati nella quota spettante Quali sono le riserve di legge
    E’ stato anche precisato che i docenti riservisti non scelgono la sede prima dei docenti nominabili per diritto di graduatoria, ma sui posti interi residui e nei limiti del numero di posti destinati ai riservisti. Qualora il docente riservista sia anche beneficiario di precedenza legge 104/92 e rientra per punteggio nel turno di nomina, sceglie per primo tra i docenti riservisti.
    E’ stato inoltre chiarito che la riserva opera per fasce distinte, essendo diversi i requisiti di accesso a prima e seconda fascia GPS.
  • Per effetto della privacy gli Uffici Scolastici non possono indicare nei bollettini se gli aspiranti siano titolari di riserva dei posti o di precedenza (in tal senso la R non indica la riserva)

Quando non si riceve nomina

Per ricevere la supplenza, il sistema informatico predisposto,  nello scorrimento della graduatoria, fatti salvi i diritti di riserva e precedenza, arrivato alla posizione del candidato “X” e deve individuare fra le preferenze espresse dal candidato una sede lasciata libera dai candidati che lo precedono per punteggio, preferenza, riserva o precedenza.

In caso contrario automaticamente e inderogabilmente, considera il candidato rinunciatario e non gli attribuirà alcuna nomina per quella classe di concorso per l’intero anno scolastico in corso ai sensi dell’art. 12, comma 4, dell’ordinanza ministeriale n. 88/2024.

La corretta compilazione della domanda

Naturalmente gli Uffici Scolastici non possono modificare le domande presentate dagli aspiranti entro lo scorso 7 agosto. Alcuni “errori” sono pertanto imputabili ai docenti che hanno indicato solo COE stesso comune e poi invece sarebbero stati propensi ad accettare anche comune diverso, oppure nell’indicare la preferenza sintetica Distretto o Provincia non hanno tenuto conto che l’algoritmo segue l’ordine alfabetico dei codici meccanografici delle scuole e, quasi inopinatamente, si sono ritrovati con nomina in una scuola diversa da quella in cui avrebbero voluto.

L’algoritmo non torna indietro

Seppure questo particolare possa apparire paradossale, esso è contenuto nell’OM n. 88/2024. La proposta, avanzata dai sindacati e dal CSPI, non è stata accolta dall’Amministrazione per salvaguardare l’andamento delle operazioni, che anche quest’anno si sono svolte a ridosso dell’inizio delle lezioni. Pertanto gli Uffici Scolastici, anche in questo caso, applicano l’Ordinanza.

I punti deboli del sistema: le GPS non corrette e le assegnazioni provvisorie non concluse entro il 31 agosto

Premessa: il riferimento non è a tutti gli Uffici scolastici e il discorso non vuole puntare il dito contro il singolo Ufficio. Tutti gli Uffici Scolastici lavorano con solerzia. Ma i tempi  delle operazioni sono tali da non lasciare respiro.

Si consideri anche che c’è stato un ritardo nelle immissioni in ruolo, per attendere la pubblicazione delle graduatorie a fine luglio.

Data di chiusura per la presentazione delle domande per il rinnovo delle GPS: 24 giugno 2024. Data utile per pubblicare le GPS (l’OM prevede che siano pubblicate direttamente in forma definitiva, ma gli errori erano tanti e tali che gli Uffici Scolastici hanno dovuto applicare il principio di autotutela) 24 – 25 luglio. Data di pubblicazione delle GPS con rettifica: fine agosto.
Se a fine agosto – anche con l’ausilio delle scuole polo – le GPS fossero state corrette, l’algoritmo sarebbe potuto partire applicando il sistema descritto.

Ma se le GPS non sono corrette, avviene il caso della nomina di un docente che assume servizio, la scuola predispone l’accertamento, revoca la nomina e restituisce il posto. Ma la disponibilità è da intendersi sopraggiunta e quindi va al primo turno successivo di nomina.

E parliamo anche di cattedre che sono diventate “disponibilità” successive perché le operazioni di utilizzazione /assegnazione provvisoria non sono state chiuse entro il 31 agosto e quindi in alcune province è stato avviato l’algoritmo senza avere la disponibilità completa prevista dalla normativa.

Quanti sono questi casi? Difficile dirlo, ma il numero di rettifiche e revoche che giornalmente vengono pubblicate dagli Uffici Scolastici ci danno l’impressione che il meccanismo da questo punto di vista non sia corretto.

L’algoritmo funziona se i dati inseriti sono corretti

Non è l’algoritmo in sé a non funzionare, perché trattandosi di una procedura informatizzata esegue gli input immessi e li elabora. E da questo punto di vista si è lavorato tanto e si è raggiunto probabilmente un grado elevato di perfezione.

Ma per funzionare bene il primo turno di nomina deve essere completo con il 100% dei posti reperibili e con le graduatorie quanto più possibile corrette (si pensi ad es. a quanto accaduto con le certificazioni clil).

Il problema quindi non è tanto il fatto che l’algoritmo non torni indietro (gli Uffici scolastici applicano la normativa) ma la correttezza dei dati inseriti. A nostro parere non può valere il principio del “si lavora con quello che si ha”, per cui viene avviato un turno di nomina a fine agosto con poche disponibilità e ancor prima dell’inizio dell’anno scolastico docenti con alto punteggio in graduatoria si ritrovano rinunciatari perchè il sistema non ha trovato la corrispondenza con la sede, che magari sarà proposta al turno successivo.

E’ vero che questo principio assicura la presenza dei docenti in cattedra fin dal primo giorno di lezione, ma le nomine non vanno a numeri, l’algoritmo coinvolge la vita professionale e individuale dei docenti precari. A volte lasciando l’amaro in bocca.

Ecco le nomine conferita da GaE e GPS per l’anno scolastico 2024/25

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