Supplenze docenti 2024, i numeri. Valditara: 165mila. Nuovo concorso e specializzazione Indire permetteranno più assunzioni
“In realtà, abbiamo fatto i calcoli, sono 165 mila, che diventeranno 155 mila per dicembre”. Sono le parole di Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, che negli ultimi giorni ha ribadito più volte, in risposta alle cifre lanciate invece dalle organizzazioni sindacali a proposito dei contratti di supplenza previsti per l’anno scolastico 2024/25.
Infatti, negli ultimi giorni si è infittito il botta e risposta fra il Ministro e i sindacati in merito ai numeri delle supplenze previste per l’anno scolastico 2024/2025.
Differenza di approccio?
Botta e risposta che in realtà non è una novità, dato che è un appuntamento fisso di ogni inizio anno scolastico. Ma che quest’anno mette ancora più in evidenza la differenza di impostazione e di approccio fra chi guida il dicastero di Viale Trastevere e le organizzazioni sindacali.
Da un lato si considerano principalmente le supplenze annuali. Dall’altro si conteggiano gli spezzoni orari, le supplenze brevi e soprattutto migliaia di posti assegnati in deroga. Basti pensare che lo scorso anno sul sostegno i posti in deroga sono stati più di 100 mila e quest’anno la cifra potrebbe aumentare.
Proprio sui posti in deroga sul sostegno, ci soffermiamo un attimo. Per assicurare il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità gli Uffici Scolastici effettuano l’adeguamento dell’organico secondo le effettive esigenze rilevate ai sensi dell’art. 1 comma 605, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale 22 febbraio 2010, n. 80. I posti in deroga, dunque, sono attribuiti come supplenze al 30 giugno da GaE o GPS.
La prima rilevazione viene fatta ad agosto ma nel corso dell’anno scolastico i posti aumentano, in seguito alle richieste delle famiglie che ottengono la corretta assegnazione delle ore. Al momento alcuni USR hanno già reso note le cifre per questo anno scolastico.
La guerra dei numeri
Secondo Gianna Fracassi, numero uno della Flc Cgil, a sostegno della tesi che vedrà 250 mila supplenze, oltre ai contratti a tempo determinato al 31 agosto, vanno considerate anche le supplenze brevi e le sostituzioni, che gonfiano ulteriormente i numeri.
La Cisl Scuola, tramite la segretaria generale Ivana Barbacci, parte dai 64.146 posti vacanti a seguito delle immissioni in ruolo, prevedendo quindi “un buco di 19.032 posti da coprire comunque con supplenze, più quelle che, in attesa delle assunzioni da concorso, andranno conferite fino alla nomina dell’avente titolo”.
“A questi numeri, vanno aggiunti poi le decine di migliaia di posti precari legati soprattutto al sostegno, dove i posti in organico di diritto (126.000 circa) in realtà si raddoppiano sul fatto. Da qui un numero complessivo di precari che, come vedremo nei prossimi giorni, sarà ancora una volta abnorme. Occorrono scelte diverse su organici e reclutamento, come ripetutamente detto anche in questi giorni”, ha aggiunto.
A proposito di calcoli, anche il segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile lo ha spiegato pochi giorni fa come si arriva alla cifra di circa 250 mila precari: su oltre 63.000 posti vacanti disponibili per le immissioni in ruolo, ne sono stati autorizzati solo 45.124, lasciando scoperte quasi 19.000 cattedre. Ciò significa che per l’anno scolastico 2024/25, un numero significativo di posizioni dovrà essere assegnato a supplenti con contratti fino al 31 agosto. A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge l’organico “in deroga”, che comprende posti comuni e di sostegno con contratti fino al 30 giugno, stimato in oltre 230.000 unità.
Secondo il ministro Valditara, invece, la cifra di 250.000 insegnanti a tempo determinato è irraggiungibile, anche sommando le supplenze a orario pieno con gli spezzoni di cattedra. Valditara riconosce l’esistenza di un problema legato agli spezzoni di poche ore, ma sostiene che la soluzione debba passare necessariamente attraverso il contratto collettivo e il consenso dei sindacati.
Proprio ieri il Ministro ha diffuso un messaggio in cui ha ribadito “ Qual è la situazione reale? Al 31 agosto, i precari erano 165 mila unità, che si ridurranno a 155 mila entro dicembre grazie alle assunzioni derivanti dai concorsi in via di chiusura. L’anno scorso e negli anni precedenti, il numero di precari si aggirava intorno alle 160 mila unità, quindi a dicembre ci sarà una prima significativa diminuzione.”
Il Ministro ha poi parlato del nuovo concorso, pronto per l’autunno 2024 e dei corsi di specializzazione Indire che permetteranno di formare più docenti su posti di sostegno. Solo a questo punto si potrà pensare alla trasformazione delle attuali cattedre di fatto in diritto e, di conseguenza, ad un numero maggiore di assunzioni.