Supplenze da GPS, al via i ricorsi Anief contro l’algoritmo
Illegittimo, secondo l’Ufficio Legale Anief, considerare rinunciatario chi non ottiene supplenza da GPS per sedi non espresse e non tenere nuovamente in considerazione il suo nominativo per le successive disponibilità sopraggiunte e utili alle supplenze da GPS. Anche chi ha ottenuto spezzone – a causa di un algoritmo mal elaborato – non potrà ottenere da GPS il completamento orario. Al via, pertanto, i ricorsi Anief rispettivamente al TAR e al Giudice del Lavoro per tutelare il principio del merito contro un algoritmo che esclude a priori tanti docenti pur se con esperienza e punteggi molto alti. Adesioni aperte fino al 30 settembre.
L’art. 12, comma 4 dell’Ordinanza Ministeriale n. 112/2022 prevede che il candidato che non esprima alcune sedi specifiche “sarà considerato rinunciatario con riferimento alle sedi e alle classi di concorso/tipologie di posto per cui non abbia espresso preferenza. Ne consegue la mancata assegnazione dell’incarico a tempo determinato dalle graduatorie per le quali sia risultato in turno di nomina per l’anno scolastico di riferimento”. Dunque chi, se rientra nel turno di nomina “lavorato” dal sistema informatizzato, non ha inserito alcune sedi è stato comunque considerato rinunciatario non potendo più ottenere per quella classe di concorso una proposta di supplenza attraverso l’algoritmo ministeriale per l’intero anno scolastico e questo, ad avviso del sindacato Anief, appare illegittimo per palese violazione del principio del merito.
“Avevamo chiarito al Ministero già dagli incontri informativi di luglio – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – che non eravamo affatto d’accordo con la formulazione dell’art 12 dell’OM e con questa interpretazione così restrittiva della procedura informatizzata che viola il principio dell’accesso al posto in base al merito. Non è colpa dei candidati se alla lavorazione dei primi turni di nomina le sedi da loro indicate non risultano disponibili e non è possibile escluderli a priori anche per le disponibilità sopraggiunte successivamente. Non ha senso neanche per la PA che dovrebbe volere tutti i posti occupati dai candidati migliori e, dunque, con più punti in graduatoria”. Per questo motivo l’Anief ha avviato il ricorso al TAR che tutelerà quanti alla pubblicazione dell’esito delle attribuzioni delle supplenze non sono risultati destinatari di nessuna supplenza e non saranno più tenuti in considerazione dall’algoritmo per i turni successivi.
Anche per quanto riguarda lo spezzone l’algoritmo ministeriale agisce in modo restrittivo rispetto alla norma non solo perché non tiene più in considerazione per i turni successivi il candidato che ottiene spezzone non essendo più disponibili cattedre intere, ma anche non spezzando le cattedre intere in caso di docente assegnatario di spezzone con diritto al completamento. Per la tutela dei loro diritti, l’Anief ha avviato l’adesione allo specifico ricorso presso il competente Giudice del Lavoro.
Per ulteriori informazioni e aderire al ricorso Anief al TAR del Lazio entro il prossimo 30 settembre avverso l’algoritmo ministeriale che esclude dai successivi turni di nomina quanti non hanno ottenuto nessuna supplenza pur rientrando tra i nominativi presi in considerazione dal sistema, clicca qui.