Supplenze Covid, allerta per rischio licenziamento prima di marzo. Il nodo del budget a disposizione

Supplenze Covid docenti e ATA: la legge di Bilancio ne ha assicurato la proroga dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022, con una vaga promessa da parte del Ministero di reperire le ulteriori risorse necessarie per portare i contratti fino al termine delle lezioni (data stabilita dal calendario regionale).
Le difficoltà delle scuole
Sono subito sembrate evidenti: alcune già nei giorni tra il 28 dicembre (data di pubblicazione della nota del ministero) e il 31 dicembre (data originaria di scadenza dei contratti) avevano paventato una mancata copertura finanziaria per poter riconfermare tutti i contratti.
La possibilità di conferma di tutti i contratti già in essere è arrivata solo qualche giorno dopo, il 12 gennaio. Ne abbiamo parlato in Supplenti Covid, proroga riguarda tutti i contratti. Codici SIDI, copertura finanziaria. TUTTE LE INFO
E ancora, il 19 gennaio il Ministero interviene con una specifica FAQ in cui si rassicura sulla possibilità di poter nominare supplente ATA da diverso profilo in caso di rinuncia alla proroga del titolare. Questo perché – spiega il Ministero – “Tale soluzione peraltro non determina un aggravio di spesa in quanto le risorse stanziate assicurano la relativa copertura finanziaria”
E’ possibile anticipare la risoluzione del contratto al 31 marzo?
Una mail ricevuta in redazione ci aveva messi in allarme
“Sono un supplente covid Ata al 31.03, o almeno così pensavo di essere. Oggi, sabato 22 gennaio, subito dopo il turno mi arriva una mail dalla preside che cambia i termini del contratto anticipando la scadenza al 28 gennaio. Fa lo stesso con tutti gli altri supplenti Covid “essendo il fabbisogno insufficiente a coprire proroghe fino al 31.03”.
Mi chiedo se la cosa possa essere fatta considerato anche che io, come altri, per accettare questo incarico abbiamo rinunciato ad altre supplenze.”
Perché accade ciò? Perché un Dirigente Scolastico si trova costretto ad una decisione del genere?
La risposta indiretta ci proviene dall’ANQUAP che, in uno specifico documento, spiega
“A partire dal mese di settembre le scuole con numerosi posti vacanti hanno provveduto ad effettuare le convocazioni per la copertura degli stessi e le disponibilità sono pervenute principalmente per i contratti al 31 agosto e per i contratti al 30 giugno e solo in via residuale si è riusciti a coprire anche i posti covid con durata di contratto al 30 dicembre.
In considerazione di ciò parecchie scuole hanno instaurato rapporti di lavoro solo a decorrere dalla seconda metà di ottobre se non addirittura nei mesi di novembre e dicembre sostenendo pertanto una spesa parziale rispetto al fabbisogno o al budget assegnato.
Con il sistema di calcolo prospettato, basato sulla spesa complessiva sostenuta e non sul budget assegnato, numerose scuole non riusciranno a prorogare i contratti in essere alla scadenza prevista dall’art. 1 comma 326 della legge di bilancio fino al 31 marzo 2022 bensì dovranno far terminare i contratti in essere anticipandone la scadenza. ”
La segnalazione arriva dal Presidente provinciale Anquap Milano Sebastiano Fotia in seguito alla comunicazione del 19 gennaio 2022 pervenuta alle scuole della Provincia di Milano avente ad oggetto la quantificazione del budget per la stipula dei contratti COVID.
Inoltre, segnala sempre l’ANQUAP “Si segnala per ultimo che non essendo caricati i budget all’interno della piattaforma GEPOS le scuole che procedono ad una simulazione ricevono il risultato KO rendendo, di fatto, inutilizzabile un fondamentale strumento di controllo per la verifica della copertura dei contratti da cui possono derivare responsabilità erariali in caso di non corrette quantificazioni per la copertura dei contratti in oggetto.”
Pertanto l’ANQUAP chiede ai competenti uffici ministeriali di “valutare diversi metodi di analisi relativi al calcolo del budget da utilizzare mettendo nelle condizioni le istituzioni scolastiche di poter dare una pronta e immediata risposta ai lavoratori che hanno proseguito il rapporto di lavoro nonostante le poche chiarezze contrattuali.”
Chiediamo ai Dirigenti Scolastici di non anticipare fughe in avanti, chiarendo prima tutti i termini della situazione con le istituzioni preposte.
La proroga dei contratti Covid fino al termine delle lezioni
La proroga fino al termine delle lezioni potrebbe arrivare con specifico emendamento dal Decreto Milleproroghe