Supplenze ATA: la convocazione non è sinonimo di assunzione

Tempo di convocazioni supplenze, anno scolastico 2023-24, per il personale ATA. Gli Uffici scolastici provinciali hanno iniziato a pubblicare i calendari con le convocazioni degli aspiranti inseriti in prima e seconda fascia. Una volta esaurite tali graduatorie si passerà alla terza fascia.
La convocazione non è tuttavia sinonimo di assunzione. Gli aspiranti vengono infatti convocati in numero maggiore rispetto ai posti effettivamente disponibili: ciò in previsione di eventuali assenti o rinunce.
Un’avvertenza che è contenuta nei calendari/note di convocazione dei vari USP.
“Si avverte, a tutti gli effetti di legge, che è stato convocato un numero maggiore di aspiranti in previsione di eventuali rinunce, per cui la convocazione non costituisce diritto a nomina” scrive l’Ufficio di Oristano.
La convocazione e la conseguente presentazione dell’istanza di partecipazione alla procedura non costituisce in alcun modo garanzia del diritto alla proposta di nomina a tempo determinato. Ciò, difatti, come da vigente normativa, avverrà solo in presenza delle condizioni utili a tale fine, quali la disponibilità del posto o dello spezzone all’atto del turno di nomina determinato per effetto della posizione di ciascun aspirante nella graduatoria di interesse.
L’Ambito territoriale di Bergamo precisa inoltre che non c’è nessun rimborso spese: “Si precisa che la convocazione non costituisce diritto alla nomina e non dà diritto ad alcun rimborso spese”.
L’Ufficio scolastico di Torino sottolinea che “la convocazione non costituisce garanzia della nomina, la quale rimane subordinata al collocamento del candidato in posizione utile per il conferimento dell’incarico, in relazione al numero di posti disponibili”.
Qui una raccolta degli avvisi: gli aspiranti devono seguire costantemente il sito dell’Ufficio scolastico di proprio interesse.