Supplenti senza carta del docente per la Dad, così il giudice di Treviso che fa avere 2 mila euro a un’insegnante che ha presentato ricorso con Anief

Al tempo della didattica a distanza dovuta al Covid i docenti italiani “potevano/dovevano acquistare personalmente i supporti tecnologici necessari all’espletamento del loro lavoro mediante “le risorse di cui alla Carta” ex art. 1 comma 121 L.107/15”, ma quelli non di ruolo hanno assolta a tale onere completamente a loro spese perché non hanno potuto avere accesso alla Carta del docente: è stato un errore clamoroso ed è giusto che oggi chi presenta ricorso al giudice abbia diritto ad avere i 500 euro annui negati.
Il concetto è espresso in una significativa sentenza del tribunale del lavoro di Treviso che ha in tal modo risposto alle motivate doglianze di una docente che aveva sottoscritto quattro supplenze annuali, tra il 2017 e il 2021, l’ultimo periodo quindi in piena pandemia, senza vedersi assegnare la somma per aggiornarsi pur essendo obbligata a farlo: il giudice ha condannato “il Ministero a mettere a disposizione della ricorrente l’importo di €2000,00 tramite Carta Elettronica”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “sul tema della Carta del docente la giustizia sta alla lunga venendo a galla, perché la ‘dimenticanza’ del legislatore della Buona Scuola in periodo di Covid è diventata una lacuna intollerabile. A sostenerlo sono oramai sempre più giudici, ad iniziare dalla Corte di Giustizia europea: per tutti, la negazione della carta ad una fetta di lavoratori, lasciando a loro l’onere di finanziarsi la formazione e l’acquisto delle attrezzatura per realizzarla, è stato una atto discriminante. Chi ha sottoscritto dal 2016 delle supplenze annuali farebbe quindi bene a presentare ricorso al giudice del lavoro con Anief: ha alte possibilità di recuperare, in pochi mesi, i 500 euro annui non assegnati. Possono farlo anche gli educatori precari, sui quali c’è stato il parere positivo della Cassazione. Attenzione – conclude Pacifico – a non attendere troppo tempo, perché gli anni più lontani scivolerebbero in prescrizione”.
Anief si rivolge ai docenti precari dal 2016 perchè presentino ricorso per farsi assegnare i 500 euro annui della carta del docente in: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma. È possibile visionare video guida, più modalità di adesione al ricorso e scheda rilevazione dati.