Supplenti brevi senza stipendio da settembre, per loro è una “lotta quotidiana” fare fronte alle spese. Anief chiede al Mef una emissione speciale dei pagamenti: non possono passare il Natale peggio dei disoccupati, ricorsi in arrivo

WhatsApp
Telegram
Sentenza

Non si sblocca la vicenda del mancato pagamento degli stipendi, anche dello scorso mese di settembre, a decine di migliaia di supplenti brevi della scuola.

Nei giorni scorsi, Anief ha denunciato i ritardi inaccettabili direttamente al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara chiedendogli di semplificare e accelerare i pagamenti per non minare sempre di più il diritto alla parità di trattamento dei precari rispetto ai colleghi già di ruolo.

È esemplare la storia raccontata oggi La Repubblica, da Gabriella, madre di due adolescenti e separata: vive a 7 chilometri dalla scuola in cui insegna e sta svolgendo una “lotta quotidiana” per far fronte alle spese essenziali, come le bollette e la benzina per il viaggio al lavoro, è stata aggravata da tre mesi di mancati pagamenti. La docente ha dovuto chiedere prestiti e fare sacrifici, una condizione che lei descrive come “umiliante” e “ingiusta”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sta avvenendo esattamente quello che avevamo annunciato qualche settimana fa: “l‘esercito di proletari’ di Stato, con i precari della scuola si allarga di giorno in giorno. Questo, fa ancora più scalpore per via delle promesse che l’amministrazione pubblica ha fatto in passato. Come si fa a non pagare i supplenti brevi, rendendoli vittime della burocrazia e costringendoli a umiliazioni di questo genere, a fare dei prestiti di ogni genere per coprire le spese vive dei viaggi, di vitto e alloggio legati al lavoro che svolgono a scuola? Lo ripetiamo: paradossalmente, se fossero disoccupati prenderebbero regolarmente la Naspi. Invece siamo arrivati a Natale e continuiamo a non avere notizie di pagamenti e nemmeno di emissione speciale”.

Il sindacato Anief conferma che sta mettendo a disposizione degli insegnanti e degli Ata che si trovano in questa assurda situazion e una specifica diffida con gli interessi di mora: “Il Mef non può procrastinare ancora i tempi di pagamento dei loro stipendi, ma dovrà ottemperare assolutamente e immediatamente mettendo a disposizione i fondi per pagare il dovuto a questi lavoratori. Inoltre, continueremo a diffidare e a ricorrere in tribunale per tutti gli altri diritti negati ai precari”, conclude il presidente Marcello Pacifico. Per adesione ai ricorsi cliccare qui.

WhatsApp
Telegram