Supplente annuale per 5 anni, il Tribunale lo risarcisce con quasi 10mila euro per mancata immissione in ruolo

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E’ successo a un docente tecnico-pratico in servizio ad Imola che per alcuni anni ha sottoscritto contratti di lavoro a tempo determinato, annuali o di durata breve, dal 2006 ad oggi. Il Tribunale ordinario di Bologna, sezione Lavoro, ha accertato che il docente “aveva diritto a partecipare al piano straordinario di stabilizzazione varato con la legge 107/2015”, dal quale è stato invece escluso.

Il giudice ha accertato l’avvenuto “abuso nella reiterazione”, derivato da 5 supplenze annuali che avrebbero dovuto comportare l’immissione in ruolo.

Ciò non è avvenuto e “il Ministero deve quindi essere condannato al risarcimento del danno in favore del ricorrente, quantificato in 4,5 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi di legge dalla domanda al saldo effettivo”, per una somma complessiva che sfiora quindi i 10mila euro.

Il Giudice, si legge nella sentenza:

  • Dichiara tenuto e condanna il Ministero convenuto a corrispondere al ricorrente, a titolo risarcitorio, un’indennità
    onnicomprensiva pari a 4,5 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi legali dalla domanda al saldo;
  • Condanna il Ministero alle rifusione in favore del ricorrente delle spese di lite, liquidate in € 2.610,40 per compensi professionali, oltre spese generali, IVA e CPA come per legge, di distrarsi in favore dei procuratori dichiaratisi antistatari.

Docente risarcito per mancata immissione in ruolo. Anief: il ricorso è la strada giusta

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