Sui social un’altra terribile sfida: fargli tagli sul corpo. Indaga la procura per istigazione al suicidio

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La procura per i minorenni di Palermo sta conducendo un’indagine delicata e complessa su una sfida chiamata “self cutting” che sta infestando il Web.

Come segnala l’edizione siciliana de La Repubblica, questa sfida, allarmante e pericolosa, invita i giovani a infliggersi dei tagli profondi sulle braccia o in altre parti del corpo. Negli ultimi mesi, i genitori e gli insegnanti hanno segnalato circa una decina di casi tra minori, in particolare ragazze tra i 12 e i 14 anni.

I magistrati stanno indagando sulla pesante ipotesi di reato di istigazione al suicidio, con un fascicolo al momento contro ignoti. La sfida è stata lanciata in alcuni gruppi social palermitani e l’obiettivo principale è risalire a chi è alla base di questa terribile tendenza. La procura per i minorenni ha già ottenuto immagini, sequestrato cellulari e disposto accertamenti informatici per cercare di risalire alla catena di diffusione della sfida.

Le testimonianze raccolte dai magistrati rivelano un volto spaventoso di Palermo, inimmaginabile per molti: “L’adesione a questi gruppi nasce dal tentativo di superare le difficoltà legate al disagio nei rapporti con i coetanei, con i genitori, a scuola”. Questa sfida diabolica ha già portato alcune ragazze a correre seri rischi, utilizzando lamette e coltelli per autoinfliggersi ferite.

L’intercettazione di queste situazioni non è semplice, ma le forze dell’ordine stanno impegnandosi al massimo per rilevare i segni di disagio che circolano sul Web. È di vitale importanza la collaborazione tra tutte le forze sociali, inclusi genitori e scuola, per fermare le sfide più pericolose del Web prima che sia troppo tardi.

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