SUD. 6mln di disoccupati, si tagliano docenti e poi ci si lamenta delle prove Invalsi

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E’ un Sud in sofferenza quello delineato dal rapporto SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), anzi in arretramento di 10 anni.

E’ un Sud in sofferenza quello delineato dal rapporto SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), anzi in arretramento di 10 anni.

Questo il dato se si prende in considerazione il divario di Pil pro capite, che secondo il rapporto è tornato a 10 anni fa, agli anni di crisi del 2008.

Crollo per i consumi delle famiglie, per non parlare degli investimenti nell’industria, decurtati del 53%.

Crisi che colpisce le famiglie che non possono iscrivere i propri figli alle Università. Ed infatti i tassi di iscrizione tornano a quelli del 2000.

Sono 6mln i disoccupati, per numeri così consistenti bisogna tornare indietro al 1977.

Questo il quadro, frutto di ben precise politiche economiche che, aggiungiamo, favoriscono altre aree del Paese e che in questi anni di crisi si sono notevolmente accentuate.

Terra a rischio desertificazione economica, sociale e culturale, perché sono tre aspetti che camminano nella stessa direzione. Terra da cui si continua ad emigrare e dove non conviene fare figli per impoverirsi e perché non si riesce a garantire un futuro.

Ed è in questo scenario e non in altri, fantasiosi e irreali, che bisogna leggere i risultati delle prove Invalsi, frutto di quel degrado che descrivevamo  che non può che avere risvolti su un impoverimento culturale e genetico.

La risposta da parte del Governo è un ulteriore tagli di docenti, sia curriculari che di sostegno che impoverisce ulteriormente questa terra, crea disoccupati e costringe all’emigrazione.

C’è qualcosa che non va e che va rivisto.

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