Su cosa saranno valutati i Dirigenti scolastici? Dalla gestione delle supplenze, all’innovazione didattica. Procedure e Indicatori, la BOZZA Ministeriale

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Proseguono gli incontri al Ministero per definire il nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici tramite il quale sarà definita anche la retribuzione di risultato. Sarà operativo già a partire dall’anno scolastico 2024/2025 (in fase transitoria) e si articola in diverse fasi, con l’obiettivo di garantire trasparenza, oggettività e uniformità nell’analisi dei risultati conseguiti. Il Ministero ha proposto anche gli indicatori di valutazione e le procedure da seguire.

Gli indicatori proposti dal Ministero

Per l’anno scolastico in corso, la valutazione degli obiettivi generali assegnati sarà basata su una serie di indicatori specifici:

  • tempistica nella gestione delle supplenze brevi, con particolare riferimento all’approvazione delle rate dei relativi contratti;
  • rispetto delle scadenze amministrative, inclusa la pubblicazione e l’attestazione degli adempimenti da parte dei revisori dei conti;
  • puntualità nei pagamenti, misurata attraverso la tempestività nel saldo delle fatture;
  • pianificazione della formazione del personale, con la definizione di un Piano di formazione coerente con il PTOF e in linea con il Piano nazionale di formazione;
  • elaborazione e pubblicazione del RAV e del PDM, integrati nel PTOF;
  • attuazione del PTOF, con indicazioni dettagliate su:
    • obiettivi formativi prioritari,
    • modelli di orientamento,
    • curricolo per l’insegnamento trasversale dell’educazione civica,
    • azioni per lo sviluppo delle competenze STEM,
    • criteri di valutazione,
    • Piano per l’inclusione e relative azioni operative.
  • partecipazione a reti scolastiche come capofila o partner, con eventuali iniziative di scambio, anche virtuale, con istituzioni scolastiche estere (ad esempio, progetti Erasmus o E-Twinning);
  • innovazione didattico-organizzativa, attraverso l’attuazione di sperimentazioni volte a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico.

Questi indicatori, che il Ministero vorrebbe utilizzare per la fase transitoria, saranno poi integrati con la ridefinizione di uno degli obiettivi generali legato alla capacità di orientare l’azione dirigenziale verso il miglioramento del servizio scolastico (con un focus specifico sulle aree di miglioramento organizzativo-gestionali individuate nel RAV e nel PdM). Tra i futuri indicatori potrebbero rientrare:

  • la capacità di costituire gruppi di lavoro efficaci dedicati al miglioramento dei risultati nelle prove standardizzate;
  • il monitoraggio e la rendicontazione degli obiettivi di miglioramento;
  • la sottoscrizione di protocolli di collaborazione con associazioni del Terzo Settore per favorire l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • la sperimentazione di flessibilità organizzativa e didattica, votata all’innovazione delle modalità di gestione e di insegnamento;
  • la partecipazione a iniziative nazionali di innovazione didattica.

Sulla base di tale processo di valutazione sarà assegnata la retribuzione di risultato ai Dirigenti scolastici.

Le fasi del regime ordinario proposto dal Ministero

  1. Definizione degli obiettivi
    Entro il mese di luglio dell’anno precedente, i Capi Dipartimento del Ministero definiscono, attraverso un decreto interdipartimentale, gli obiettivi da assegnare ai dirigenti scolastici. Questi obiettivi, distinti in generali e specifici, sono misurabili tramite indicatori e target precisi. Devono inoltre rispettare le priorità strategiche ministeriali e i criteri previsti dalla normativa vigente.
  2. Assegnazione degli obiettivi
    Prima dell’avvio dell’anno scolastico, i Direttori degli USR assegnano ai dirigenti gli obiettivi definiti, con la possibilità di integrarli fino a un massimo del 20% del peso complessivo, per adeguarli alle specificità locali. Ogni obiettivo specifico è associato a indicatori che consentono una valutazione precisa dei risultati.
  3. Misurazione e valutazione
    Durante l’anno scolastico, i dati relativi agli obiettivi sono raccolti attraverso una piattaforma informatica dedicata. I dirigenti possono integrare i dati presenti con evidenze aggiuntive per spiegare eventuali difficoltà nel raggiungimento dei target. La valutazione, condotta dai Direttori USR, si basa su due componenti:

    • Risultati conseguiti (fino a 80 punti): calcolati tramite indicatori e pesi associati;
    • Comportamenti professionali e organizzativi (fino a 20 punti): attribuiti in base a criteri definiti in una rubrica di valutazione.
  4. Conclusione della valutazione
    Entro dicembre dell’anno scolastico successivo, i Direttori USR attribuiscono i punteggi finali e notificano i risultati attraverso la piattaforma. In caso di valutazione negativa (punteggio pari o inferiore a 30), è prevista una fase obbligatoria di contraddittorio. Per punteggi più alti, il contraddittorio può essere richiesto dal dirigente, ma è facoltativo.
  5. Eventuale contraddittorio e conciliazione
    I dirigenti che non concordano con il punteggio possono richiedere un riesame entro 10 giorni dalla notifica. In caso di ulteriore disaccordo, possono rivolgersi all’Organismo di Garanzia, un organo collegiale che valuta le contestazioni e formula pareri non vincolanti.

La fase transitoria

Per l’anno scolastico 2024/2025, considerato il debutto del sistema, è prevista una fase transitoria con alcune semplificazioni:

  • da un lato, gli obiettivi, gli indicatori e i target saranno ridotti rispetto a quelli previsti a regime;
  • dall’altro lato, la definizione degli obiettivi sarà posticipata a gennaio 2025, mentre l’attribuzione del punteggio finale avverrà entro la fine dell’anno scolastico.

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