Studenti non promossi: Consiglio di Stato concede accesso ai voti finali e risultati scolastici dei compagni di classe
I genitori di un minore si sono appellati al TAR per chiedere l'annullamento del provvedimento di diniego di un Istituto d'Istruzione Superiore all'accesso alle votazioni finali ed ai risultati scolastici ottenuti dai compagni di classe del loro figlio. Lo riporta il Quotidiano della Pubblica Amministrazione.
I genitori di un minore si sono appellati al TAR per chiedere l'annullamento del provvedimento di diniego di un Istituto d'Istruzione Superiore all'accesso alle votazioni finali ed ai risultati scolastici ottenuti dai compagni di classe del loro figlio. Lo riporta il Quotidiano della Pubblica Amministrazione.
Il MIUR ha però presentato appello al Consiglio di Stato, Sezione Sesta con sentenza del 3.12.2015 n. 5502, che lo ha rigettato.
Secondo la legge, il diritto di accesso deve fondarsi sull’interesse personale di chi lo richiede, interesse che sussiste in presenza di una valutazione discrezionale di non idoneità a frequentare la classe superiore, e pertanto sussiste l’interesse a contestare tale giudizio, prendendo conoscenza delle altre valutazioni espresse nei confronti dei compagni di classe. L'accesso agli atti serve quindi a verificare se possa essere espressa una censura di disparità di trattamento o di illogicità.
Sulla base di tale premessa il Consiglio di Stato ha affermato che è "illegittimo fondare il rigetto della richiesta di accesso, affermando l'inutilità dell'ostensione rispetto ad un interesse sussistente che si manifesta, invece, come concreto, attuale e diretto e il cui soddisfacimento consente di garantire, proprio attraverso la conoscenza dei documenti amministrativi richiesti, la difesa dinanzi al giudice competente".
Pur non trattandosi di valutazioni comparative è, infatti, evidente – conclude il Collegio – come i giudizi espressi "possano evidenziare illogicità e disparità di trattamento, se assunti a riferimento della valutazione negativa espressa".