Studenti “non meritevoli”? Niente gita. Galiano: “Basta con questa bufala del merito basato sui voti”

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli episodi di studenti esclusi dai viaggi di istruzione per motivi legati alla condotta o al rendimento scolastico.
In una scuola di Cagliari, ad esempio, due alunni di terza media non hanno potuto partecipare a una gita in Sicilia per decisione del consiglio di classe, che, secondo quanto riportato da l’Unione Sarda, è stata presa per motivi disciplinari, suscitando polemiche da parte delle famiglie, che hanno parlato di esclusione ingiustificata. Secondo i genitori, i ragazzi hanno ricevuto solo alcune note disciplinari – cinque o sei fino a Natale – e uno di loro ha una diagnosi di DSA, nello specifico discalculia.
L’istituto ha chiarito che la scelta non è stata una punizione, ma una misura legata alla necessità di garantire un viaggio sicuro e sereno per tutti. Il regolamento scolastico stabilisce che le gite rappresentano esperienze didattiche e formative, per cui è richiesta una certa maturità e autonomia da parte degli studenti.
Secondo la scuola, questi due alunni non avrebbero ancora raggiunto un livello adeguato di responsabilità e rispetto delle regole, necessario per affrontare un’esperienza lontano da casa.
Altri episodi in diverse scuole italiane
Situazioni analoghe si sono verificate in altre città. A Piacenza, un docente di matematica ha organizzato una visita al Cern di Ginevra, riservandola ai soli studenti con voti alti nella sua materia. La decisione ha sollevato critiche da parte di alcuni genitori, secondo cui un’esperienza educativa del genere non dovrebbe essere vincolata al rendimento scolastico.
A Torino, invece, una selezione basata sulla media dell’8 ha determinato la partecipazione di soli 45 studenti a un’attività radiofonica per la creazione di un podcast.
Galiano: “Basta con questa bufala dei più meritevoli”
La questione ha acceso il dibattito anche grazie al contributo dell’insegnante e scrittore Enrico Galiano, che ha denunciato un caso simile tramite il suo profilo social. In una scuola dove era stato invitato per un incontro con gli studenti, la partecipazione era stata riservata a chi avesse una media scolastica pari o superiore al 9.
“Immaginatevi la mia reazione (se un pochino mi conoscete). No, non l’ho presa bene“. Galiano ha criticato duramente questo criterio, evidenziando come proprio gli studenti con maggiori difficoltà abbiano più bisogno di opportunità di crescita. “Per la mia esperienza – racconta Galiano – sono proprio i ragazzi che hanno più difficoltà ad avere più bisogno di queste opportunità. Se li tagliamo fuori, specie quando sono così giovani, non facciamo altro che demotivarli ancora di più e a farli sentire esclusi. E, una volta per tutte: basta con questa bufala dei ‘più meritevoli’. Specie se il merito è stabilito attraverso la media scolastica”.
Inclusione o selezione? Il ruolo della scuola
Questi episodi hanno sollevato un interrogativo più ampio sul ruolo della scuola: è giusto selezionare gli studenti in base ai risultati scolastici per attività extracurricolari? Se da un lato alcuni istituti ritengono che queste esperienze vadano riservate a chi ha dimostrato impegno e responsabilità, dall’altro molti sostengono che la scuola debba essere un luogo di apertura e supporto per tutti, senza esclusioni basate su criteri rigidi.
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