Studenti e docenti possono essere amici? Risponde lo psicologo: “Difficile instaurare un rapporto, ecco perché”
L’idea di un’amicizia tra studenti e professori ha sempre avuto un fascino particolare, alimentato da film e libri che raccontano storie di complicità e affetto che travalicano i confini della scuola. Ma nella realtà, è davvero possibile che un’amicizia del genere possa nascere e prosperare?
Secondo il professor Francesco Boz, docente e psicologo, la risposta è no: “L’amicizia tra studenti e professori è qualcosa di potenzialmente pericoloso”, spiega a Skuola.net. A sostegno della sua tesi, Boz racconta un aneddoto personale: durante una gita scolastica, un professore partecipò a una festa con gli studenti fino a tarda notte, creando un clima di confidenza che però non sfociò mai in una vera e propria amicizia.
“Il motivo è semplice”, spiega Boz: “Il docente ricopre un ruolo decisionale e questo implica una distanza necessaria tra lui e gli studenti. Il professore, a un certo punto dell’anno, è chiamato a valutare i suoi alunni e deve farlo in maniera oggettiva. Un’amicizia potrebbe compromettere questa oggettività, creando situazioni spiacevoli per entrambi”.
Ciò non significa che non ci possa essere un rapporto sereno e leggero tra studente e professore. Si tratta di mantenere un equilibrio delicato, basato sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza dei diversi ruoli. Il professore può essere un confidente, una persona stimata e seguita anche sui social, ma l’amicizia, con la sua implicazione di profonda parità, rimane un territorio off-limits.
Esistono però diverse sfumature da considerare. Se da un lato l’amicizia vera e propria appare sconsigliabile, dall’altro non si può negare la possibilità di relazioni positive e costruttive che vanno oltre il semplice rapporto didattico.
Alcune esperienze, come viaggi d’istruzione o progetti extracurriculari, possono creare occasioni di condivisione e di dialogo che avvicinano studenti e professori. In questi casi, è importante che il docente mantenga una linea di condotta professionale, evitando di assumere un ruolo di “amico” che potrebbe confondere i ragazzi.