Studenti di primo superiore chiedono già il trasferimento. I presidi: “Nessun ostacolo da parte nostra. Ma dopo due mesi è presto per capire se la scelta è giusta o sbagliata”

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Si sa, la scelta della scuola superiore non è facile, nonostante i programmi di orientamento (Il Ministro Valditara ha voluto una riforma apposita) spesso i ragazzi si pentono della scelta già dopo poche settimane dalla prima campanella.

Sulla pagina milanese de Il Corriere della Sera viene riportata la vicenda che coinvolge l’istituto Cavalieri di Milano, che offre vari indirizzi professionali (turismo, comunicazione, servizi commerciali, sanità e assistenza sociale) dove nelle prime ci sono state già 41 richieste di nulla osta per trasferimenti in altre scuole e 10 cambi d’indirizzo interni. E 51 richieste d’ingresso, tanto che alcuni sono finiti in lista d’attesa.

Di quelli che vogliono andare via la maggior parte non è mai venuta a lezione. Non è che abbiano riflettuto e deciso per aver avuto esperienze negative qui. Forse si erano tenuti aperti due opzioni e hanno scelto l’altra – dice il dirigente scolastico Giovanni Maliandi –. Generalmente se vogliono cambiare non li ostacoliamo, dietro i cambi ci sono sempre criticità”.

Situazione simile anche al Kandinsky, dove la preside Cavalluzzi, dice che “al momento abbiamo avuto circa una decina di ri-orientamenti di studenti che hanno cambiato percorso di studi e istituto“.

Da ricordare che i ragazzi che cambiano scuola, durante il primo anno, entro il 31 gennaio e in seconda entro il 30 novembre, non devono sostenere esami d’ingresso.

Secondo la preside della scuola Marelli Dudovich, Elvira Ferrandino, bisogna evitare cambiamenti prematuri. “Per arrivare a una piena coscienza che l’indirizzo scelto non sia quello giusto occorre far passare almeno il primo trimestre. Tra l’altro, in tutte le scuole non si inizia mai a regime, con tutti i docenti, non c’è neppure il tempo di cimentarsi bene con tutte le materie”.

Un consiglio ai ragazzi? “Interrogarsi su cosa piace a loro. E non pensare che il liceo sia sempre la scelta migliore: il mercato cerca i tecnici. Purtroppo rischia di chiudere il nostro indirizzo di manutenzione: non ho più numeri per le prime”.

E ancora. Al Cardano (liceo e itis) ci sono stati 18 trasferimenti verso altre scuole. “Coi cambiamenti repentini si rischia di fare di nuovo una scelta affrettata. E’ opportuno darsi tempo, fare un percorso di riflessione che servirà comunque, anche nella scuola nuova. Noi abbiamo un team che lavora contro la dispersione e abbiamo attivato anche incontri con psicologi dell’orientamento” dice la preside Paola Molesini.

Secondo il preside Domenico Guglielmo alla guida del liceo Berchet, “proprio al classico bisognerebbe fare una scelta ponderata prima di cambiare. Si affrontano materie complesse come greco e latino che non si conoscono, non si fa più latino alle medie come decenni fa. Inoltre, richiedono una competenza linguistica anche in italiano, ma questa gliela forniamo noi con corsi di riallineamento. Un peccato rinunciare: sono lingue dal grandissimo fascino“.

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