Studenti annoiati in classe? Gli insegnanti non ci stanno: “Non siamo giullari. Faremo Zelig a scuola. Bisogna trovare il giusto equilibrio”

WhatsApp
Telegram

“Il problema dei nostri alunni è la noia. Ho adolescenti che mi descrivono gli insegnanti come usciti dalle caverne”: le parole di Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta al Policlinico Gemelli di Roma, rilasciate in un’intervista a Orizzonte Scuola, hanno fatto storcere il naso a tanti docenti. Rendere una lezione coinvolgente dovrebbe essere fra le competenze principali dell’insegnante.

Ma allora perché il profilo tracciato da Tonioni non è piaciuto ai più?

Il problema è lo scontro tra una generazione annoiata e la capacità del docente in classe di rendere interessante una lezione, che sia di letteratura o di matematica.

Le maestre dovrebbero avere un triplo stipendio ma dovrebbero essere all’altezza del compito” dice Tonioni. Il problema – secondo lo psichiatra – non sono i soldi, ma la noia a scuola.

Non siamo giullari

Un docente dovrebbe anche improvvisarsi comico per intrattenerli? La verità è che l’unica cosa a cui sono veramente interessati è il cellulare” scrive un utente su Facebook.

In realtà quelli usciti dalle caverne sono gli studenti” risponde a tono una prof.

Ogni tanto improvviso dei balletti per tenerli svegli e così da insegnante a giullare è un attimo” ironizza un altro insegnante. E un altro segue: “Siamo insegnanti non giocolieri“. “Adesso faremo pure Zelig a scuola“. “Dobbiamo insegnare qualcosa, non fare i giullari come quelli di tik tok“.

E c’è chi si spinge oltre e pensa alla specializzazione per accedere ai concorsi al circo, così i ragazzi non dormiranno sui banchi…

Un docente si ritrova con Tonioni sul problema noia in classe, “ma non credo – puntualizza – che il compito dell’insegnante sia quello di diventare un intrattenitore. La vera sfida è trovare il giusto equilibrio tra preparazione rigorosa e stimolo, senza dimenticare che l’educazione non è un gioco“.

Infine, c’è chi fa una riflessione più ampia su educazione e genitori, ricordando la noia vissuta in prima persona a scuola, ma “solo il pensiero di dover affrontare i rimproveri di mio padre a casa mi faceva venir voglia di fare…il problema è che i ragazzi ormai sanno di poter fare tutto ciò che vogliono e io ho studenti che mi dicono di trascorrere il tempo libero davanti al PC a giocare o col cel in mano, interi fine settimana. Quindi smettetela di dare la colpa alla scuola e prendetevi le responsabilità di genitori“.

WhatsApp
Telegram

Concorso DSGA. Preparati alla prova orale con determinazione. Lezioni in sincrono con Eurosofia