Studentessa morte nel fiume in Calabria, allarme lanciato con 2 ore di ritardo. La perizia della Procura ricostruisce l’accaduto
Denise Galatà, 19 anni, studentessa del liceo “Giuseppe Rechichi” di Polistena, ha perso la vita in un incidente sul fiume Lao il 30 maggio dell’anno scorso. La giovane, insieme a compagni, docenti e la dirigente scolastica, stava partecipando a un’attività all’aperto quando è stata tragicamente inghiottita dalle rapide dopo essere caduta dal gommone.
Il corpo senza vita di Denise è stato ritrovato solo il giorno successivo, segnando un momento di profondo dolore per la sua famiglia, gli amici e la comunità scolastica. L’incidente ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’organizzazione delle gite scolastiche.
Come segnala La Gazzetta del Sud, la perizia commissionata dal magistrato inquirente e redatta dall’ingegnere Giuseppe Viggiani ha rivelato dettagli sconvolgenti sull’accaduto. Attraverso un documento di 138 pagine, l’esperto ha delineato le circostanze che hanno portato alla tragedia, evidenziando una serie di ritardi e inesattezze nella gestione dei soccorsi.
Sorprendentemente, i soccorsi sono stati allertati solo due ore e 50 minuti dopo l’incidente, un lasso di tempo durante il quale si sono verificati conteggi inesatti sul numero dei partecipanti, con Denise erroneamente non inclusa tra i presenti. Solo alle 19:40 tutti i partecipanti sono stati messi in sicurezza, e Denise è stata dichiarata dispersa. Le ricerche, avviate immediatamente dopo, hanno portato al triste epilogo il giorno seguente.
Sotto la direzione del procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, è stata avviata un’inchiesta per ricostruire la dinamica dell’accaduto e valutare eventuali responsabilità.