Studentessa con sindrome di down esclusa dalla maturità, il Ministero d’accordo con la decisione della scuola. I genitori non faranno ricorso: “Si rifletta davvero su questo episodio”

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito si dice d’accordo con la decisione presa dalla scuola che ha escluso la studentessa con sindrome di down dalla maturità.

Il capo dipartimento del ministero Carmela Palumbo a La Vita in diretta ha infatti condiviso la posizione della scuola, ritenendo “congrua la decisione del Consiglio scolastico”.

Nel frattempo si è chiesto ai genitori come intendessero agire: “le vie legali sarebbero lunghe – spiega il papà della ragazza, si legge su Il Resto del Carlino – ci vorrebbe più tempo di quanto ne abbiamo per trovare una soluzione per il futuro di nostra figlia”.

L’uomo mostra una leggera soddisfazione: “Un obiettivo è stato centrato, sono contento che il ministero abbia detto che questi casi sono motivo per future riflessioni politiche. Noi auspichiamo che dopo il clamore mediatico la politica rifletta davvero”.

Come sappiamo, i genitori della studentessa avevano richiesto ai docenti di modificare il Piano educativo individualizzato (Pei) della figlia, chiedendo di passare da un programma differenziato per alunni certificati a un piano personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione all’esame di maturità.

Tuttavia, i docenti si sono opposti, nonostante il parere favorevole espresso dalla neuropsichiatra infantile del gruppo di lavoro.

Nel frattempo lo stesso Consiglio di Classe, nei giorni scorsi è intervenuto spiegano i motivi della loro decisione: “L’idea secondo la quale dobbiamo raggiungere tutti gli stessi obiettivi non conduce a una società equa, ma a una società performativa, che appiattisce e omologa su un’idea sbagliata di successo”, scrivono i docenti, in una lunga lettera firmata proprio dal collegio.

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