Studentessa bocciata dopo ricorso al Tar, Valditara dalla parte dei docenti: “Meno tribunali a scuola, occorre ridarvi autorevolezza”
L’educazione dei giovani è fondamentale per la costruzione di una società responsabile e rispettosa. Nel contesto attuale, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha sentito la necessità di rispondere a una lettera di 110 docenti di Trento, pubblicata da La Stampa, che ha sollevato preoccupazioni inerenti l’autorità e la responsabilità nell’ambito dell’istruzione.
Il caso che ha scatenato la discussione riguarda una studentessa che, nonostante le sue 5 insufficienze, è stata ammessa agli esami di maturità grazie a un ricorso presentato a un tribunale amministrativo. Questo episodio ha portato all’attenzione la crescente tendenza a contestare le decisioni delle autorità scolastiche da parte di genitori e studenti, minando l’autorità dei docenti.
La questione va oltre il singolo caso e mette in luce due problemi profondi nella società italiana: la mancanza di riconoscimento dell’autorità e l’elusione della responsabilità. Vi è una cultura di diritti senza corrispondenti doveri, creando uno squilibrio che non favorisce un ambiente educativo produttivo.
Valditara sostiene che la scuola può e deve dare un contributo significativo per invertire questa tendenza. La scuola, insieme ai media, deve iniziare a promuovere esempi virtuosi e incoraggiare i giovani a prendere sul serio la loro educazione. Un passo in questa direzione è stato un ragazzo di 19 anni, iscritto a una scuola di agraria, che ha deciso di ripetere l’anno dopo un periodo di assenze dovuto a un incidente, dimostrando così la sua responsabilità e il suo rispetto per l’istruzione.
È fondamentale che vengano applicate sanzioni a coloro che non dimostrano responsabilità e rispetto per l’autorità dei docenti e del personale scolastico. Le norme annunciate da Valditara, che riguardano il voto di condotta, il “più scuola per i bulli” e le attività di cittadinanza solidale, sono passi in questa direzione.
Tuttavia, è necessario che la giurisprudenza sostenga i principi di autorità e responsabilità. L’insoddisfazione espressa nella lettera dei 110 professori verso una giurisprudenza che potrebbe delegittimare l’autorevolezza del docente deve essere presa sul serio. È cruciale che solo gli insegnanti, come esperti formati e specializzati, abbiano la responsabilità di valutare i risultati degli studenti nel loro percorso di apprendimento e crescita.
In una società in cui la deresponsabilizzazione dell’individuo avanza rapidamente, è essenziale un cambio di prospettiva nel campo dell’educazione. Valditara insiste sulla necessità di ridare autorevolezza e rispetto alla figura del docente, sottolineando l’importanza di questa figura per l’educazione dei giovani e, di conseguenza, per il futuro della società italiana.
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