Studentessa bocciata dopo ricorso al Tar, gli insegnanti scrivono a Valditara: “Siamo stati umiliati, non bisogna dare ai giovani strade facili”
All’esame di maturità è arrivata grazie a una sentenza del TAR, malgrado le cinque insufficienze in pagella. La commissione, però, ha confermato il giudizio dei suoi insegnanti: la studentessa è stata bocciata.
Questo caso, verificatosi presso il liceo Da Vinci di Trento, ha scatenato la reazione di Alessio Marinelli, docente di Matematica e Fisica, che ha deciso di scrivere una lettera di protesta al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
La lettera, firmata anche da altri 110 insegnanti, sottolinea come questo episodio rappresenti un’umiliazione per la categoria docente e critica una società che spinge gli studenti a cercare scorciatoie piuttosto che a misurare il proprio valore. La sospensiva del TAR viene definita come uno schiaffo alla credibilità degli insegnanti, minando la serenità del loro giudizio.
Inoltre, Marinelli e i suoi colleghi evidenziano come questo episodio metta a rischio la tenacia degli insegnanti nell’affrontare scelte dolorose ma necessarie, come la bocciatura di un allievo. Denunciano la pratica di ricorrere a legali per aggirare il sistema educativo, in contrasto con l’obiettivo di educare i giovani al senso di responsabilità e all’impegno.
Infine, la lettera chiede al ministro di “riportare la figura dell’insegnante al centro della scuola” e di rivedere i test d’ingresso universitari, descritti come uno schiaffo alla dignità del sistema scolastico secondario.
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