Studentessa 14enne picchiata dalle bulle, il preside: “I ragazzi devono sapere cosa rischiano. A loro arriva solo la notorietà”

C’è ancora molta preoccupazione per l’episodio di Brescia avvenuto pochi giorni fa, quando una studentessa di 14 anni è stata picchiata da alcune coetanee fuori dalla scuola, nell’indifferenza totale degli altri ragazzi che anzi, hanno filmato tutto.
“Sicuramente l’episodio è grave ma non bisogna dargli troppa ridondanza né arrendersi – ha commentato il sindaco di Gardone Pierangelo Lancellotti a Il Mattino – Stiamo parlando dei nostri ragazzi, occorre non mollare e continuare a fare rete. Le famiglie in questo hanno ruolo fondamentale e anche la scuola, le associazioni e l’amministrazione comunale possono contribuire a fare in modo che episodi come questo non si ripetano”.
Adesso, come spiega Il Corriere della Sera, i docenti e il preside dell’Ipsia “Carlo Beretta” stanno provando a “dare una lezione” a tutti i ragazzi, spiegando cosa rischiano le bulle. Ma non solo: “Siamo attivi nella prevenzione – ha spiegato a ‘Il Giorno’ il ds Stefano Retali- anche con le forze dell’ordine, ma parlando ai ragazzi ho visto tanti volti cambiare colore, perché non era chiaro a tutti quali fossero le conseguenze che ora rischiano le ragazze. Il rischio è che ai giovani arrivi solo la notorietà che si raggiunge con questi gesti”.
Interviene anche il dirigente dell’ufficio scolastico di Brescia, Giuseppe Bonelli, che ricorda: “Queste vicende nascono dalla solitudine educativa dei ragazzi: non basta la scuola, in un contesto che esalta comportamenti prevaricanti e prepotenti. e stiamo parlando di minori, che devono essere recuperati, non solo puniti“.