Studente sospeso perché “critica” la propria scuola, la Dirigente: “Dove può spingersi la libertà di esprimere il proprio pensiero senza ledere la dignità e la reputazione altrui?”

Il confronto sulla sospensione dello studente del “Barozzi” di Modena tiene ancora banco sia a livello politico che mediatico, con il susseguirsi di interventi da parte di Parlamentari (è di qualche giorno fa una interrogazione parlamentare), che con articoli nelle più importanti testate generaliste.
La Dirigente dell’istituto tecnico economico “Barozzi” ha inviato alla nostra redazione un comunicato stampa nel quale, innanzitutto, si chiarisce il motivo della sospensione. “Lo studente – si legge nel comunicato – non è stato sanzionato per avere espresso le sue critiche al funzionamento della scuola, ma per avere rilasciato, nel corso di un’intervista, dichiarazioni denigratorie nei confronti dell’istituzione e dell’intera comunità scolastica“.
Secondo il contenuto del testo, la scelta della sanzione disciplinare, quindi, sarebbe stata assunta per tale motivo.
“Fin dove può spingersi – si chiede la Dirigente – la libertà di esprimere il proprio pensiero senza ledere la dignità e la reputazione altrui? Tema educativo per eccellenza“.
La Dirigente, inoltre, tiene a precisare che la decisione della sospensione è stata assunta collegialmente. “La decisione che, sebbene non condivisa, non può bastare a definire il “Barozzi” scuola autoritaria e punitiva, – precisa il comunicato – è stata assunta a larga maggioranza, nel rispetto della legge, dal Consiglio d’Istituto. Il Consiglio d’Istituto è presieduto – viene ricordato nel testo – da un genitore ed ha deliberato con il voto a scrutinio segreto di 16 persone. Sono genitori, insegnanti e studenti, tutti investiti, attraverso elezioni, del ruolo di rappresentanti delle rispettive categorie.”
“Il Consiglio – continua – certo non ha inteso calpestare la libera espressione del pensiero né la libertà di stampa. Nel corso di quella stessa intervista, infatti, altri ragazzi hanno avanzato critiche e rivendicazioni ma non sono stati sanzionati“.
“Se lo studente intenderà fare ricorso troverà un altro organo incaricato di rivalutare il suo comportamento. Questo potrà confermare la sanzione o fare valutazioni diverse da quelle seguite dal Consiglio d’Istituto ed annullarla o modificarla, come prevede il normale funzionamento di uno Stato di diritto” conclude il comunicato.