Studente passa il test d’ingresso all’università, ma alla maturità viene bocciato. Il Tar conferma la decisione del Consiglio di Classe
Il Tar di Trento ha emesso una sentenza che sta facendo molto discutere nel mondo dell’istruzione. Secondo la sentenza n.137/2023, uno studente che ha brillantemente superato il test d’ingresso all’università (TOLC) può comunque essere non ammesso agli esami di maturità o essere bocciato.
Come segnala il Sole 24 Ore, lo studente aveva sostenuto e superato i Tolc, piazzandosi tra i primi 30 ammessi. Tuttavia, era stato inizialmente non ammesso alla maturità. Successivamente, grazie a un’istanza cautelare, era riuscito ad essere ammesso agli esami. Nonostante ciò, il giudizio finale da parte del Consiglio di classe e della Commissione d’esame era stato d’insufficienza, risultando quindi non diplomato.
Il Tar ha stabilito che non c’è correlazione tra la valutazione ottenuta nel Tolc e quella scolastica. Anzi, il giudice ha sollevato dubbi sulla sufficienza del grado di selettività dei quesiti, soprattutto quelli di matematica, contenuti nel Tolc. Lo studente in questione aveva mostrato una carenza in questa materia anche durante l’ultimo anno di liceo, aggravando ulteriormente la sua situazione accademica.
Il Tribunale ha quindi definito la situazione dello studente come un “corto circuito” formativo. Questo è stato causato dallo studio disorganico e contemporaneo delle materie dell’ultimo anno scolastico e delle materie finalizzate al Tolc.