Studente morto durante lo stage in azienda, parte indagine per omicidio colposo. UDS, serve uno statuto

Secondo quanto riportato dall’ANSA, la Procura di Udine ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo, per il caso dello studente diciottenne morto durante il suo ultimo giorno di stage in un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.
Si tratta di un atto dovuto da parte della Procura avendo gli inquirenti la “necessità di svolgere attività di accertamento irripetibile nelle forme garantite di legge”. Lo scopo è di “addivenire a una compiuta ricostruzione della dinamica dell’infortunio mortale”, così come per l’autopsia che sarà effettuata sul corpo del ragazzo. La stessa Procura nella nota precisa che sono in corso approfondimenti d’indagine per individuare “eventuali ulteriori profili di responsabilità anche a carico di altre figure aziendali”.
Molti gli interventi da parte delle associazioni e sindacati che ruotano attorno al mondo della scuola. Così, ad esempio, l’Unione Degli Studenti, chiede “una risposta pronta da parte del ministro Bianchi”, e “l’introduzione di uno statuto delle studentesse e degli studenti in PCTO, che tuteli i reali obiettivi formativi”. L’UDS ricorda che “da anni invoca la necessità di corsi di sicurezza sul lavoro e la sicurezza a scuola, che è una piaga del nostro paese, nello scorso anno 1.404 persone sono morte sul lavoro”.
E c’è chi, tra i politici, ha puntato il dito contro il cosiddetto PCTO che ha sostituito la vecchia “alternanza scuola-lavoro”. Così, Fratoianni di Sinistra Italiana, “Invece di messaggi di cordoglio che sanno tanto di ipocrisia, la politica dovrebbe finalmente aprire una riflessione seria sull’utilità della vecchia alternanza scuola-lavoro, oggi Pcto. Un sistema che non funziona e che non convince, in questi anni abbiamo visto esperienze che si sono rivelati percorsi astrusi, o sfruttamento di fatto dei ragazzi fino all’inserimento mascherato e anticipato di giovani nel mondo del lavoro”
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