Studente minacciato di morte: aveva detto “fascismo fuori dalle scuole”

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Uno studente di un liceo romano è stato minacciato dopo aver detto, nel corso di un sit-in: “la scuola ripudia il fascismo”.

Non me l’aspettavo, dal punto di vista psicologico è stato forte– racconta all’agenzia di stampa Dire- Non credevo che fossero arrivati a tanto, a minacce di morte, solo perché due giorni prima abbiamo organizzato una breve azione in solidarietà con il ‘Machiavelli’ e il ‘Virgilio’, scuole vittime (come noi) di attacchi di natura neofascista”. Non lo leggo come un attacco a me stesso. È un attacco a tutti e tutte noi, alla nostra libertà e alle nostre attività quotidiane, al nostro modo di vivere e ai nostri ideali. È un attacco alla nostra Repubblica, alla nostra Costituzione”, scrive Fulvio in una lettera pubblicata sulla pagina social del collettivo Ludus.

Lo studente sta ancora valutando se denunciare: “Non c’è una firma, non so chi possa essere stato. Posso solo dire che i gruppi studenteschi di destra stanno rinascendo”, aggiunge alla Dire.

La scuola si è schierata al fianco del giovane con la dirigente scolastica che ha assicurato al ragazzo che le scritte verranno rimosse al più presto.

Una scritta non cambia le cose, anzi, è un incentivo per lavorare ancora di più, proprio perché qualcuno si permette di fare queste cose che non stanno né in cielo né in terra. Io sono solo un diciottenne che prova a fare qualcosa per la sua scuola e a ribadire che il fascismo non entra nelle scuole. Spero in una parola da parte della politica ma so che non arriverà”, conclude lo studente.

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