Studente con disabilità, a rischio la gita scolastica: il Comune frena per un certificato medico. La mamma: “Rapida soluzione, mio figlio ha diritto come gli altri compagni”

La madre di Francesco, studente con disabilità di un istituto scolastico di Milano, lancia un appello al Comune di Segrate affinché si trovi una soluzione per permettere al figlio di partecipare alla gita scolastica in Irlanda prevista per maggio.
“La scuola sta facendo tutto il possibile”, dichiara la donna a Il Giorno che ricostruisce la vicenda, “chiedo al Comune una soluzione al più presto e che non debba assistere io mio figlio 24 ore su 24 durante la gita perché questo nuoce al suo percorso di autonomia e al suo diritto di stare coi coetanei senza la mamma”.
La richiesta arriva dopo che il Comune ha richiesto un certificato medico che attesti la sicurezza della partecipazione alla gita per Francesco, a mesi di distanza da un incontro in cui tutti gli enti coinvolti, tra cui l’ASST e il medico di base, avevano concordato sulla fattibilità della gita e sulla ripartizione delle spese per l’accompagnatore.
Il Comune chiede un certificato medico “non di uso comune”
A novembre 2024 si era tenuto un incontro tra scuola, Comune, ASST, medico di base e famiglia per organizzare la partecipazione di Francesco alla gita. L’accordo prevedeva la compartecipazione alla spesa per un operatore socio sanitario come accompagnatore, con la scuola incaricata di reperire la figura professionale. Tuttavia, a febbraio 2024, il Comune ha richiesto un certificato medico “che attesti sia la sussistenza delle condizioni di sicurezza sia che la partecipazione allo stage non sia pregiudizievole” per lo studente. Una richiesta che ha generato perplessità nella famiglia, dato che nessuno degli enti sanitari presenti all’incontro di novembre aveva sollevato obiezioni sulla partecipazione del ragazzo.
A due giorni dalla prenotazione dei voli, la madre chiede una rapida soluzione
Il sindaco di Segrate giustifica la richiesta del certificato come una necessità legale, emersa dopo che la responsabilità di trovare l’operatore socio-sanitario è ricaduta sul Comune a seguito del mancato reperimento da parte della scuola. La situazione si complica ulteriormente a causa dell’imminente scadenza per la prenotazione dei biglietti aerei, prevista per dopodomani. La madre del ragazzo, dunque, si augura una risoluzione tempestiva, ribadendo il diritto del figlio all’autonomia e alla partecipazione alla vita scolastica al pari dei suoi coetanei.