Studente bestemmia mentre è in gita con la classe. La mamma lo difende, ma l’USR Abruzzo: “Gravi e reiterati comportamenti scorretti del ragazzo”

Un caso disciplinare ha scosso un istituto scolastico in Abruzzo, dove uno studente 16enne è stato sospeso dalle attività extrascolastiche per aver bestemmiato durante una gita scolastica a Napoli nel dicembre scorso.
L’episodio ha innescato una serie di verifiche da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale abruzzese, chiamato a valutare la correttezza delle procedure adottate.
La posizione dell’Ufficio Scolastico Regionale
Il Direttore Generale dell’USR Abruzzo, Massimiliano Nardocci, ha fornito i primi riscontri sulla vicenda: “Sembrerebbe trattarsi di un caso molto grave di reiterati comportamenti scorretti, con possibili risvolti penali in corso di approfondimento”. Secondo l’autorità scolastica, l’istituto avrebbe agito correttamente nel tentativo di recuperare lo studente, nonostante i risultati non soddisfacenti.
La reazione della famiglia
La madre del ragazzo ha presentato un esposto al Ministero dell’Istruzione e del Merito, per contestare il provvedimento disciplinare. “Mio figlio è sempre più demoralizzato e non vuole tornare a scuola”, ha dichiarato la donna, manifestando preoccupazione per lo stato psicologico del giovane. I suoi legali hanno richiesto l’accesso alla documentazione per verificare la legittimità delle decisioni assunte dall’istituto scolastico, mentre l’Ufficio Scolastico si riserva di segnalare eventuali ipotesi di reato alla Procura.
“Il ragazzo – spiega ad Adnkronos, l’avvocato che assiste la famiglia dello studente – oggi è tornato a scuola, dopo alcuni giorni che non è andato, perché stressato da questa situazione, per la quale è seguito adesso da uno psicologo. Al ragazzo è stato contestato un singolo episodio di turpiloquio, avvenuto, tra l’altro, ad di fuori delle mura scolastiche, non durante le lezioni. Questo non giustifica la ghettizzazione e l’isolamento del ragazzo, come lamentato anche dalla madre. Gli altri sono andati in gita, a teatro, alla Settimana sportiva, mentre lui è stato lasciato da solo a scuola. È questa una scuola educativa e inclusiva? Vogliamo verificare la correttezza delle discipline adottate”.
La famiglia, tramite il legale, ha presentato un esposto alla scuola, all’Ufficio scolastico regionale e al ministero dell’Istruzione chiedendo un intervento al fine di verificare i fatti e valutare eventuali provvedimenti. “Siamo ancora in attesa di riscontri – riprende l’avvocato Motta – e di un’eventuale presa in carico della vicenda”.