Studentati, 100.000 posti letto entro il 2027, ma il divario Nord-Sud aumenta. Le cifre

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Il settore dello student housing in Italia sta vivendo una fase di significativa espansione, come rivelato dal recente rapporto “Lo student housing da mercato di nicchia a comparto maturo” realizzato da Scenari Immobiliari per Re.Uni. 

Attualmente, l’Italia conta oltre 85.000 posti letto per studenti, con una proiezione di crescita che prevede di superare le 100.000 unità entro il 2027. Questo incremento, stimato in circa 28.000 nuovi posti letto nei prossimi tre anni, rappresenta un significativo passo avanti nel colmare il divario tra domanda e offerta nel settore degli alloggi studenteschi. La maggior parte di queste nuove strutture, in linea con gli standard internazionali, è prevista per il 2026, segnalando un’accelerazione degli investimenti e dello sviluppo nel breve termine.

Tuttavia, la distribuzione geografica di questa crescita rivela una marcata disparità tra le diverse regioni italiane. Oltre il 75% dei nuovi posti letto sarà sviluppato nelle regioni settentrionali, con meno del 5% destinato al Mezzogiorno e circa il 20% al Centro Italia.

Le città che si confermano come principali hub per lo student housing sono Milano, Torino, Padova e Bologna al Nord, mentre Roma e Firenze acquisiscono maggiore rilevanza al Centro. Emerge anche un crescente interesse per capoluoghi secondari come Aosta, Bolzano e Bergamo, segnalando una diversificazione dell’offerta che potrebbe beneficiare studenti in aree precedentemente meno servite.

Dal punto di vista degli investimenti, il settore dello student housing si sta dimostrando particolarmente attraente. Nell’ultimo trimestre del 2023, sono stati investiti circa 210 milioni di euro, di cui 180 milioni solo a Milano. Complessivamente, gli investimenti nel comparto residenziale, incluso lo student housing, hanno raggiunto i 700 milioni di euro, rappresentando l’11% del totale degli investimenti immobiliari in Italia. Significativamente, oltre il 70% del capitale investito in studentati proviene dall’estero, evidenziando l’attrattività internazionale di questo mercato.

Nonostante questi sviluppi positivi, permangono sfide significative. Il tasso di copertura dei posti letto rispetto al numero di studenti fuorisede rimane basso, attestandosi al 7,3% a livello nazionale. Anche nelle città universitarie più importanti del Nord, come Padova, Milano e Bologna, l’offerta di alloggi studenteschi rimane inadeguata rispetto alla domanda, nonostante la loro comprovata capacità di attrarre studenti.

Un aspetto critico emerso dallo studio riguarda i costi degli affitti nelle principali città universitarie. Si registra un aumento medio del 12% nei canoni di affitto per una stanza rispetto all’anno precedente, con Milano e Venezia che si confermano le città più costose. Questo trend al rialzo dei prezzi potrebbe rappresentare una barriera significativa per molti studenti, soprattutto quelli provenienti da contesti economicamente svantaggiati.

Il rapporto evidenzia anche il ruolo cruciale degli organismi regionali per il Diritto allo studio (Dsu) e dei Collegi universitari di merito (Ccum) nell’offerta di alloggi studenteschi. I Dsu, in particolare, forniscono quasi il 90% dei posti letto in studentati convenzionati, svolgendo un ruolo fondamentale nel garantire l’accessibilità all’istruzione superiore.

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