Strumenti per l’avvio alla comprensione del complesso universo della lingua italiana: in allegato, gratuitamente, il Compendio (minimo) di morfologia del prof. Mercadante
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Gerhard Rohlfs, nel III volume di Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, prendendo in esame il processo di formazione delle parole, scrive e documenta che le parole italiane uscenti in -abile e -ibile sono l’esito di aggettivi latini che presentavano, rispettivamente, i suffissi -abilis e -ibilis; tali suffissi, di norma giustapposti a temi verbali, rendevano l’idea di azione possibile o necessaria: laudabilis, che si può amare, terribilis, che si deve temere. Così accade anche in italiano, dove aggettivi come apprezzabile, sopportabile, credibile et cetera rendono lo stesso concetto di possibilità o necessità. Derivato dal suffisso aggettivale latino -ax, il suffisso italiano -ace determina aggettivi il cui significato implica il concetto di attitudine all’eccesso: audace è chi eccede nell’osare, loquace è chi eccede nel parlare. Parole come giornalaio, operaio, libraio sono, invece, nomina agentis, ovverosia nomi derivati che designano chi compie una determinata azione, e presentano il suffisso -aio, esito di quello latino -arius, usato in origine in funzione aggettivale e, successivamente, in funzione nominale, per indicare i mestieri: ferrarius, fabbro, statuarius, scultore, piscarius, pescivendolo, et cetera. Grazie alla prefissazione di origine latina, abbiamo poi parole come controversia, disagio, profitto, sopportare, trasferire, et similia
I meccanismi che presiedono alla formazione delle parole in italiano
Si tratta, in tutti i casi citati, di esempi relativi ai meccanismi che presiedono alla formazione delle parole in italiano: il sistema derivazionale, vale a dire quello per cui da una parola base, grazie alla giustapposizione di prefissi e suffissi, si producono forme nuove. Il numero degli esempi potrebbe sicuramente crescere, ma ognuno di essi ci condurrebbe a un unico assunto fondamentale: la gran parte delle parole della nostra lingua è frutto di un articolato processo combinatorio che reca testimonianza inequivocabile del costante rapporto tra il latino (ma anche il greco, in moltissimi casi) e l’italiano, lungo tutto l’itinerario romanzo.
Strumenti per l’avvio alla comprensione del complesso universo della lingua
Orizzonte Scuola ha intrapreso un progetto che intende fornire ai lettori strumenti per l’avvio alla comprensione del complesso universo della lingua e, nello stesso tempo, un rapido e comodo ripasso di concetti noti. La prima tappa di questo percorso è stata rappresentata dal Compendio di fonetica e fonologia. Il progetto si arricchisce, adesso, della pubblicazione di un Compendio di morfologia, la disciplina che si occupa dello studio della struttura interna delle parole, a partire dalle unità minime che ne determinano il significato.
Il potente strumento di comunicazione
Padroneggiare una lingua passa anche per la comprensione dei meccanismi che la originano. Le parole, di cui ci serviamo già a partire dall’infanzia, sono un potente strumento di comunicazione, in quanto portatrici di tutti i significati con cui descriviamo la realtà.
Scoprire le unità minime di significato
L’analisi morfologica, attraverso la scomposizione della parola, ci permette di scoprire le unità minime di significato in essa presenti. Tali unità minime sono i morfemi, che possono essere di tipo lessicale o di tipo grammaticale. I morfemi lessicali corrispondono alla base della parola, elemento fisso in cui è contenuto il suo valore semantico (ad esempio, in parole come libro, libraio, libreria, riconosciamo il comune morfema lessicale libr-, che rimanda al noto oggetto costituito da fogli di uguale dimensione, stampati, rilegati e dotati di copertina). I morfemi grammaticali, a propria volta, veicolano informazioni accessorie della parola, completandone il significato; sono distinti in morfemi derivazionali, corrispondenti a tutti gli affissi che – come già abbiamo accennato -, giustapposti a parole base (primitive o semplici), ne creano di nuove (derivate o complesse), e morfemi flessionali, corrispondenti alle desinenze, che forniscono informazioni quali, ad esempio, numero e genere, nel caso dei sostantivi, o modo, tempo e persona, nel caso dei verbi.
L’Italiano lingua flessiva
A tal proposito, occorrerà appena ricordare che l’italiano, come gran parte delle lingue appartenenti alla famiglia indoeuropea, è una lingua flessiva, una lingua caratterizzata, appunto, da morfemi flessionali o da variazioni apofoniche della base, che modificano la parola, a seconda della propria funzione. Per intendersi, in parlerò, il suffisso -rò, posto dopo la vocale tematica -e-, informa del fatto che si è in presenza della prima persona singolare di un indicativo futuro semplice; ved-o è la prima persona singolare dell’indicativo presente del verbo vedere, ma la corrispondente prima persona dell’indicativo passato remoto presenta la variazione apofonica della base del verbo, per cui si avrà vid-i. Può essere utile, a titolo esemplificativo, riportare l’analisi morfologica completa di una parola: nell’aggettivo indicibile, che non può essere detto, distingueremo, rispettivamente, il prefisso in-, che rimanda all’idea di negazione; il morfema lessicale dic-, che rende l’idea del proferire a voce; il morfema derivazionale -abil, che connota una categoria di aggettivi indicanti la possibilità o la necessità di un’azione e, da ultimo, il morfema grammaticale flessionale -e, che informa del fatto che si tratta di un aggettivo singolare, di genere maschile o femminile.
L’allegato scaricabile del Compendio di Morfologia del professore Francesco Mercadante
L’allegato scaricabile del Compendio di Morfologia del professore Francesco Mercadante darà conto di quanto ci siamo limitati a presentare brevemente e di molto altro. Francesco Mercadante (Erice, 17 marzo 1977), è professore aggregato di Analisi del Linguaggio presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Gestaltica Integrata (SIPGI, Trapani), Analista del Linguaggio, contributor di Econopoly24, Il Sole 24 Ore, Tech Economy 2030, membro del Digital Transformation Institute, è Analista de Rotas Consulting (Legal Intelligence Firm). È stato consulente del Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Sicilia e docente di Analisi dei Testi presso i Corsi di Laurea in Scienze e Tecniche della Psicologia dellO Sviluppo e dell’Educazione, Lettere e Filosofia e Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università degli Studi di Palermo. È Autore di parecchi saggi su Linguaggio ed Economia. Le sue ultime pubblicazioni sono Questo è il mio sangue Romanzo paradossale sulla vita di Yeshùa Christòs (AeB, 2022), Le parole dell’economia. Viaggio etimologico nel lessico economico (Il Sole 24 Ore, 2022), ) Riferite ciò che avete visto (Amazon, 2021), L’uomo che ha appena smesso di fumare [continuando a fumare] (Amazon, 2021), Grammatica Umoristica e In principio era il debito , Il linguaggio dell’economia e della finanza Messaggio, paradosso, spiegazione.
Compendio_morfologia di Francesco Mercadante