Strade maestre, la scuola nomade. Il racconto di Gioele: “Rimanere chiuso in un’aula mi faceva stare male, mi sembrava stessi buttando via gli anni più belli”

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Strade Maestre è un’iniziativa educativa che si propone di rivoluzionare il modo in cui gli studenti vivono e apprendono. Il progetto innovativo offre un anno scolastico itinerante, durante il quale un gruppo di studenti della scuola secondaria di secondo grado percorre a piedi oltre 1000 chilometri attraverso la penisola italiana.

Gli studenti sono accompagnati da guide-insegnanti, che non solo fungono da docenti, ma anche da guide ambientali escursionistiche e mentori, creando un ambiente di apprendimento unico e coinvolgente.

L’obiettivo principale di Strade Maestre è quello di trasformare la scuola del futuro, promuovendo un apprendimento esperienziale che va oltre le mura dell’aula. Gli studenti hanno l’opportunità di esplorare il territorio, apprendere in contesti reali e sviluppare competenze pratiche e relazionali. L’approccio mira a stimolare la curiosità, la creatività e la responsabilità degli studenti, preparandoli a diventare cittadini consapevoli e attivi.

A La Repubblica interviene, Gioele, studente 17enne che frequenta il liceo artistico a Grosseto con indirizzo architettura. Il ragazzo ha deciso di non tornare sui banchi di scuola per il quarto anno. La sua scelta è stata influenzata dalla sua insoddisfazione per l’ambiente scolastico tradizionale. “Rimanere chiuso in un’aula mi faceva stare male, mi sembrava stessi buttando via gli anni più belli”, racconta Gioele. Quando sua madre gli ha parlato di Strade Maestre, ha subito pensato che fosse l’opzione perfetta per lui.

Nonostante l’entusiasmo, Gioele esprime anche preoccupazioni riguardo alla nostalgia e ai momenti di tristezza che potrebbero sorgere durante il suo anno lontano da casa. Tuttavia, è determinato a vivere questa esperienza formativa unica. “Mi piace non avere tutte le comodità”, afferma, evidenziando la sua volontà di affrontare le sfide che lo attendono.

Gioele spera di trarre il massimo da questa esperienza, non solo dal punto di vista educativo, ma anche professionale. Gli insegnanti del progetto sono aperti al confronto e hanno promesso di aiutarlo a entrare in contatto con professionisti del design di articoli sportivi, un campo che lo appassiona. Inoltre, ha preso decisioni significative per prepararsi a questa avventura: ha ottenuto un brevetto per lavorare come bagnino durante l’estate, con l’obiettivo di mettere da parte dei soldi e guadagnare la propria indipendenza.

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