Stop vaccino AstraZeneca, l’AIE rassicura: “Un segnale non è una prova di pericolosità. Nessun problema per chi si è già vaccinato” [INTERVISTA]
Per provare a fare chiarezza sulla questione Vaccino AstraZeneca, Orizzonte Scuola ha interpellato la dottoressa Carla Ancona, membro dell’AIE, associazione nazionale Epidemiologi.
Un caos che si potrebbe già risolvere a breve ma che lascerà senz’altro strascichi non indifferenti per quanto riguarda l’emergenza covid e più nel dettaglio il piano vaccinale. Lo stop dell’Aifa al Vaccino AstraZeneca ha visto il diffondersi della preoccupazione da parte del personale scolastico a cui è destinato il farmaco sospeso.
Le regioni hanno bloccato già le vaccinazioni ma i dubbi di chi ha già avuto inoculata la prima dose della casa anglo-svedese sono tanti: primo su tutti se l’incolumità fisica resta garantita. E in seconda battuta in molti si chiedono che succederà a chi dovrà sottoporsi alla seconda dose dopo circa 10 settimane dalla prima.
AstraZeneca, Ema: “Valutazione in corso su tutti i vaccini. Rapporto rischi-benefici resta positivo”
Risposte a cui gli esperti hanno già risposto, ma anche l’Ema, spiegando che al momento non si corrono rischi e che comunque la seconda dose del vaccino dovrà essere della stessa casa della prima somministrata.
Per far luce sulla vicenda Orizzonte Scuola ha interpellato la dottoressa Carla Ancona, membro dell’AIE, associazione nazionale Epidemiologi.
Inutile negare che si è scatenato il panico dopo la sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca. Quale è la posizione dell’AIE?
Il sistema di farmacovigilanza italiano e di quello europeo è costruito per evidenziare in modo rapido eventuali segnali in merito alla sicurezza di uso degli stessi prodotti che circolano nell’Unione Europea. Un segnale non è una prova di pericolosità, ma è il motivo di avvio di ulteriori accertamenti e valutazioni. Quando si passa dagli studi pre-registrazione su diverse migliaia di persone alla somministrazione estesa su molti milioni di persone è molto probabile che si osservino eventi mai identificati negli studi, ma che si verificano nella popolazione generale. Ora è stato lanciato un segnale e siamo in attesa delle valutazioni.
Cosa consiglia a chi ha già avuto la prima dose e attende la seconda?
Non c’è alcun tipo di preoccupazione per chi si è già vaccinato, dato che gli accertamenti sono effettuati su segnalazioni di eventi a breve distanza dalla somministrazione. Secondo le indicazioni di autorizzazione la seconda dose di Astrazeneca dovrebbe essere somministrata tra le 10 e le 12 settimane dopo la prima. C’è quindi margine per attendere i chiarimenti e seguire eventuali raccomandazioni.
Pensa che quest’episodio possa compromettere l’intera campagna vaccinale, quantomeno per quanto riguarda la tempistica?
Certamente la campagna vaccinale per gli adulti, esclusi gli anziani, verrà rallentata dalla sospensione attuale, ma confidiamo che possa riprendere al più presto.
Una battuta sulla situazione a scuola. Le varianti covid ormai sono dominanti. Cosa ne pensa delle misure adottate dal Governo in merito alla chiusura delle scuole?
La chiusura delle scuole avviene sempre in concomitanza con altri divieti e ad oggi non abbiamo evidenze che sia un fattore determinante nella circolazione virale né nel suo arresto. Ci auguriamo che in futuro vengano messi in atto sistemi di sorveglianza mirati per ci permettano valutazioni precise. L’infezione con le varianti si è diffusa tra i giovani, ma il ruolo della scuola non è verificato. Bisogna evitare soprattutto le occasioni di incontro extrascolastico in cui i ragazzi possono essere in condizioni meno controllate che in classe.
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