Stop vaccino AstraZeneca, il personale della scuola ha paura e le Regioni bloccano tutto. Gli esperti: no ad allarmismi
La sospensione del vaccino AstraZeneca ha scaraventato nel caos il mondo della scuola: la campagna di vaccinazione destinata al personale scolastico subisce una brusca frenata e quel che è peggio ha procurato una giustificata preoccupazione sia fra il personale scolastico che già ha ricevuto la prima dose del vaccino sia fra chi ancora non lo ha ricevuto. Nel frattempo le Regioni stanno pian piano bloccando la campagna vaccinale sulla scorta delle indicazioni dell’Aifa. Gli esperti però invitano a non “perdere la testa”.
In effetti la preoccupazione dei docenti si fa sentire: “Siamo tutti molto spaventati. Abbiamo fatto il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, perché ci è stato detto che il problema era solo su un lotto. Ora viene bloccata proprio la vaccinazione con AstraZeneca in via precauzionale. C’è chi come me si è vaccinato ieri e ora per noi c’è incertezza anche sulla seconda dose. Speriamo si faccia presto chiarezza“, ha detto una docente come abbiamo già riportato.
La ricerca di chiarezza da parte del personale scolastico è chiaramente comprensibile: ad oggi erano stati oltre 600 mila i lavoratori che avevano ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca che adesso si chiedono: “Posso stare tranquillo per la prima dose ricevuta?” E poi: “Quando potrò ricevere la seconda dose?” Su quest’ultima domanda la stessa Aifa ha precisato che verranno date indicazioni a breve.
Se, come la maggior parte di esperti ritiene, la situazione si risolverà a breve, non dovrebbero esserci grandi ripercussioni sulla conclusione della vaccinazione.
Le Regioni, tuttavia, già nel pomeriggio hanno iniziato a comunicare che le vaccinazioni sono sospese, per quanto riguarda i destinatari di AstraZeneca. Bisogna adesso capire quanto durerà il blocco. Giovedì è attesa la risposta dell’Ema.
A proposito di esperti: cosa dicono i principali scienziati sullo stop del vaccino? “In questi casi le mezze misure possono alimentare agitazione soprattutto nei vaccinandi“, spiega Fabrizio Pregliasco. “A bocce ferme potrà essere fatta una valutazione più serena“, sottolinea l’esperto, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano.
“Non posso che condividere la posizione di Aifa. Bloccare le vaccinazioni con AstraZeneca è una misura precauzionale utile a far chiarezza e far sapere che per il Governo la sicurezza dei vaccini è essenziale. Aspettiamo analisi e dati, pronti a ricominciare appena non ci saranno più dubbi“, scrive su Twitter l’immunologa dell’università di Padova, Antonella Viola.
Secondo Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, “tutto si risolverà in una bolla di sapone e che farà un gran danno nel rallentare la campagna vaccinale“.
Tuttavia, questa sospensione “farà un grande danno – afferma Galli – perché creerà ulteriori incertezze nelle persone. Per poi, con ogni probabilità, risolversi in nulla, a meno che – precisa lo specialista – non ci siano dati che non conosciamo“.
“Mi risulta ci siano persone anche nella mia regione che sarebbero state vaccinate fino alle 19 anche dopo il blocco di Astrazeneca“. Lo ha detto Matteo Bassetti, primario della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, nel corso del suo intervento alla trasmissione Quarta Repubblica su Rete4. “Se – ha aggiunto- si perde fiducia nelle istituzioni poi è difficile recuperare“.
“E’ un atto dovuto. Di fronte a delle denunce di morte è chiaro che bisogna prendere delle decisioni e soprattutto verificare qual è la situazione. Non credo che si debbano creare allarmismi“. Commenta così il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, su Rai Radio1.
Anche i sindacati sono scesi in campo per chiedere rassicurazioni per il personale scolastico: per la Cgil e la FLC “la comunicazione è fondamentale, non si possono lasciare vuoti se si vuole che questi processi vengano vissuti con fiducia. Si spieghino rapidamente i motivi della sospensione, si proceda con l’Europa a fare chiarezza sulla reale situazione, si forniscano le rassicurazioni necessarie ai cittadini italiani”. “Con situazioni di questo tipo si rischia di compromettere l’efficacia dell’unico vero strumento in grado di interrompere la pandemia: la vaccinazione“, conclude la nota del sindacato.
“Tutti hanno diritto di avere informazioni chiare ed essere rassicurati sulla base di dati scientifici certi. Solo in questo modo si può cancellare sul nascere il clima di forte preoccupazione che si sta andando a determinare in modo sempre più marcato ogni ora che passa”, tuona Marcello Pacifico, presidente Anief.
Richieste di chiarezza arrivano anche dalla politica: “La cosa più importante da fare adesso è rassicurare sull’utilità delle vaccinazioni e coloro che hanno già avuto una dose del vaccino AstraZeneca“. Lo affermano i senatori componenti della commissione Igiene e sanità del Movimento Cinque Stelle.
“Dobbiamo ancora migliorare sul piano scientifico. Le incertezze comunicative, anche sul vaccino AstraZeneca, spesso dipendono da fattori europei (l’Ema non sta brillando, anzi: le incertezze di certi burocrati europei sono un formidabile spot per Boris Johnson e per la sua Brexit), ma anche da qualche limite di gestione nostrano. Emblematica la posizione contraddittoria di Aifa di queste ore (quella di ieri, quella di oggi). Speriamo che nelle prossime ore tutto venga rapidamente chiarito“. Lo scrive sulla Enews Matteo Renzi.
“AstraZeneca, altro fallimento dell’Europa. Non solo non arrivano i vaccini promessi, ma vengono sospesi quelli autorizzati. Ma che fanno a Bruxelles? L’Ema deve aspettare fino a giovedì?“. Lo afferma, in una nota, il leader della Lega, Matteo Salvini.
C’è un piccolo “giallo” che riguarda l’Aifa: nel comunicato stampa del pomeriggio era riportata chiaramente che l’Agenzia del Farmaco “renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose“.
Ecco il comunicato invece adesso presente sul sito dell’agenzia del farmaco:
Si evince che nel comunicato stampa attualmente presente è stata omessa l’ultima parte, proprio quella relativa alle indicazioni per la seconda dose.