Stop al cellulare in classe, come sta andando? L’esperienza di un liceo a Cesena: “Sappiamo che negli armadietti finiscono telefoni antidiluviani, ma i trasgressori sono pochi. Difficoltà soprattuto con i più grandi”
Al Liceo Scientifico Augusto Righi di Cesena, il cellulare in classe è bandito. Dall’anno scorso, l’istituto ha introdotto un regolamento che impone agli studenti di depositare i propri dispositivi in appositi box chiusi a chiave all’inizio di ogni lezione.
“Abbiamo notato che il cellulare era diventato una fonte di distrazione costante, limitando anche i momenti di socializzazione tra i ragazzi”, spiega la dirigente scolastica Lorenza Prati, in un’intervista al Resto del Carlino.
L’iniziativa, seppur accolta con qualche resistenza soprattutto dagli studenti più grandi, abituati a un utilizzo più libero del telefono, si è rivelata efficace. “Non è stato semplice cambiare le abitudini”, ammette la Preside, “ma i casi di trasgressione sono stati minimi. Qualche nota disciplinare è stata necessaria, soprattutto per i recidivi, ma la maggior parte degli studenti ha compreso e rispettato la regola”.
Il divieto non è assoluto: l’utilizzo del cellulare per scopi didattici o per particolari esigenze è consentito previa autorizzazione del docente. “Per le attività didattiche”, precisa la dirigente Prati, “gli studenti possono comunque utilizzare altri strumenti, come tablet, Chromebook o PC, disponibili in dotazione alla scuola”.
Stop al cellulare in classe
Nelle settimane scorse, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si è espresso più volte riguardo al divieto di utilizzo dei cellulari nelle scuole elementari e medie. “La reazione è stata molto positiva”, ha dichiarato. “Studenti e genitori hanno compreso l’importanza di questa iniziativa, dimostrando grande senso di responsabilità”. Secondo Valditara, il 90% delle famiglie appoggia il provvedimento, consapevoli dell’attenzione del Ministero per la salute e il benessere dei propri figli.
L’obiettivo principale del divieto, ha spiegato il Ministro, è ristabilire un contatto umano autentico tra gli studenti, incoraggiando il dialogo e la capacità di relazionarsi senza la mediazione degli schermi. “La scuola deve insegnare a guardarsi negli occhi”, ha affermato Valditara, sottolineando il ruolo centrale dell’istituzione scolastica in questo importante dibattito sociale.
Il Ministro rivolge poi un appello ai genitori, invitandoli a limitare l’uso dei cellulari anche in ambito familiare, soprattutto per i più piccoli. “La scienza è concorde sui danni causati dall’uso eccessivo dei cellulari, in particolare per i bambini”, ha ricordato Valditara. “È fondamentale tornare a coltivare relazioni positive e dirette con i nostri figli. Leggere una storia insieme, invece di dare in mano un cellulare, stimola la fantasia e rafforza il legame familiare”.