Stop ai neonati agli incontri scuola-famiglia: il divieto in una scuola primaria a Firenze fa discutere. L’istituto si difende: “Motivi di sicurezza”

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Un cartello affisso all’ingresso di una scuola primaria di Firenze ha scatenato la polemica. Il foglio raffigura un neonato sorridente con la scritta “Non posso entrare neanche io”. La ragione? Il divieto per i bambini di pochi mesi di entrare nell’edificio durante i colloqui individuali tra insegnanti e genitori.

La vicenda

A segnalare la questione, come segnala il Corriere Fiorentino, è stato un genitore di un bambino che frequenta l’istituto scolastico in questione. Secondo il suo racconto, una mamma con una bambina in fasce si è vista negare l’accesso in una scuola primaria.

Le reazioni

La decisione della scuola ha sollevato numerose critiche. Il consigliere comunale d’opposizione Roberto De Blasi ha paragonato il divieto ai cartelli che vietano l’accesso ai cani, definendolo “scandaloso e irrispettoso”. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato un’interrogazione all’assessore all’educazione Sara Funaro per capire se la prassi è condivisa dall’amministrazione e se saranno presi provvedimenti.

Le difese della scuola

La dirigenza scolastica si è difesa affermando che il divieto è stato adottato per motivi di sicurezza e per non disturbare i colloqui. Tuttavia, la scelta di comunicare la decisione con un cartello raffigurante un neonato è stata considerata da molti inopportuna e offensiva.

La discussione in Consiglio comunale

La vicenda sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale di Firenze, fissata per il 17 aprile. L’amministrazione comunale dovrà rispondere alle domande dei consiglieri e chiarire la sua posizione sul divieto.

Le possibili soluzioni

Alcune ipotesi per risolvere la questione includono la possibilità di organizzare colloqui in orari diversi per i genitori con bambini piccoli, oppure di allestire un’area apposita dove i neonati possano attendere in sicurezza.

La polemica sui social

La vicenda ha acceso un acceso dibattito sui social network. Molti utenti hanno espresso solidarietà alla mamma con la bambina in fasce, criticando la rigidità della scuola. Altri hanno invece sostenuto la scelta della dirigenza, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza e la tranquillità durante i colloqui.

In attesa di sviluppi

La vicenda è ancora in corso e non è chiaro se il divieto verrà revocato o modificato. L’amministrazione comunale dovrà trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti i genitori, garantendo il diritto all’istruzione dei bambini e la sicurezza di tutti.

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