Stop ai cellulari in classe, Valditara: “Studenti e genitori favorevoli. La scuola deve insegnare a guardarsi negli occhi”
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ospite della trasmissione ‘Porta a Porta’, su Rai 1, ha commentato con soddisfazione la risposta del mondo scolastico al provvedimento che vieta l’uso dei cellulari nelle scuole elementari e medie.
“La reazione del mondo della scuola è stata molto positiva”, ha dichiarato Valditara. “I ragazzi, con grande senso di responsabilità, e i genitori, entusiasti e al 90% favorevoli, hanno capito che ci stiamo prendendo cura di loro e che abbiamo a cuore la loro salute”.
Il Ministro ha poi sottolineato l’importanza di ristabilire un contatto diretto e autentico tra gli studenti, promuovendo il dialogo e la capacità di guardarsi negli occhi: “Abbiamo lanciato una grande questione sociale e abbiamo reso protagonista la scuola di questo dibattito. […] La scuola deve insegnare a guardarsi negli occhi”.
Valditara ha rivolto un appello ai genitori, invitandoli a limitare l’uso dei cellulari anche in famiglia, soprattutto per i più piccoli: “Siccome ormai la scienza è abbastanza univoca sul fatto che il cellulare, soprattutto per i ragazzi più giovani, per i bambini, fa male, torniamo ad abituarci ad avere relazioni positive, belle, immediate, dirette con i nostri figli. Quando un genitore mette a letto il proprio figlio non gli dia in mano un cellulare, gli racconti, gli legga una bella storia perché anche in questo modo si abitua il ragazzo alla fantasia”.
Poi spiega: “Nel dicembre 2022 abbiamo vietato il cellulare in tutte le scuole per scopi non didattici, anche alle superiori. Ieri ho incontrato la ministra dell’istruzione di Cipro che ha molto apprezzato la decisione di vietare il cellulare a scuola. Abbiamo pensato di preparare un documento da sottoporre a Bruxelles a tutti i ministri dell’Istruzione sul tema, anche perché alcuni stati come la Francia, l’Olanda, la Svezia, già si sono avviati in questa direzione e credo che raggiungeremo facilmente, credo, un forte consenso”.