Stop ai cellulari in classe, Schettini: “Ormai è una droga, toglie opportunità e concentrazione”. Poi un appello ai genitori: “Fatevi odiare, aiutateli a stare lontano dai dispositivi digitali”

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Siamo cresciuti in un’epoca senza cellulare, dove la noia ci ha accompagnato e ci ha spinto a trovare la nostra strada provandoci, cadendo e rialzandoci. Ma i ragazzi di oggi sono diversi, sono nati con il cellulare in mano e non sanno più cosa significa essere senza.

Vincenzo Schettini, docente e influencer, lancia, dalle colonne de La Stampa, un appello ai genitori per aiutare i figli a stare lontano dai dispositivi digitali in classe e a concentrarsi sullo studio. “Portate i vostri figli a comprendere che a scuola è opportuno andare senza cellulare”, scrive Schettini. “Aiutateli a stare lontano dai dispositivi digitali, almeno quando sono a lezione. Istituiamo una zona franca: aiutiamoli a concentrarsi in classe, a parlare e a guardare negli occhi i propri compagni”.

Schettini racconta di aver visto studenti arrivare in classe con due o tre cellulari, pronti a sostituire uno con l’altro se viene messo da parte. “Il cellulare è ormai una droga”, scrive. “Ha gli stessi effetti. E toglie loro opportunità. E concentrazione”.

L’appello di Schettini è rivolto a tutti i genitori, che sono invitati a “farsi odiare” dai figli per imporre regole che li aiutino a crescere. “Quando i miei genitori mi davano regole che non condividevo li ho ‘odiati'”, scrive Schettini. “Ma attraverso queste regole io sono cresciuto, riconoscendo alla fine il loro grande valore”.

Schettini conclude il suo appello con un messaggio di affetto e amore, a nome di tutti i professori.

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