Stop ai cellulari in classe? Non c’è correlazione con il benessere mentale degli studenti. Lo studio inglese su Lancet

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Uno studio condotto su oltre 1200 studenti inglesi tra i 12 e i 15 anni, provenienti da 30 scuole secondarie, ha svelato un risultato sorprendente: vietare l’uso del cellulare a scuola non migliora il benessere mentale.

La ricerca, pubblicata su The Lancet Regional Health – Europe, ha confrontato istituti con politiche restrittive sull’uso dei dispositivi mobili con altri che ne consentono l’utilizzo ricreativo. Contrariamente alle aspettative, non sono emerse differenze significative nel benessere psicologico degli studenti. Anche parametri come ansia, depressione e uso problematico dei social media sono risultati simili in entrambi i gruppi.

Tempo di utilizzo complessivo invariato

Sebbene gli studenti delle scuole con divieti trascorressero meno tempo sui cellulari durante l’orario scolastico, questo non si traduceva in una riduzione dell’utilizzo complessivo. Infatti, il tempo trascorso sui dispositivi al di fuori della scuola era simile in entrambi i gruppi, vanificando l’effetto delle politiche restrittive. La ricerca ha evidenziato una correlazione positiva, seppur debole, tra l’uso del cellulare a scuola e quello nel tempo libero, suggerendo che le abitudini di utilizzo si mantengono costanti indipendentemente dai divieti imposti dagli istituti.

Necessario un approccio olistico

I risultati dello studio mettono in discussione l’efficacia delle attuali politiche restrittive sull’uso dei cellulari a scuola. Gli autori suggeriscono la necessità di un approccio più olistico, che consideri l’uso del cellulare all’interno di un contesto più ampio, includendo fattori come il sonno, l’attività fisica e il rendimento scolastico. L’obiettivo non dovrebbe essere semplicemente vietare l’uso dei dispositivi, ma promuovere un equilibrio tra il tempo trascorso online e quello dedicato ad altre attività, sia a scuola che nel tempo libero. Solo così si potrà effettivamente migliorare il benessere degli studenti e prevenire un uso problematico dei cellulari e dei social media.

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