Stop ad aumento età pensionabile e sostenibilità sistema pensionistico: sì ma solo con crescita PIL all’1,3% e aumento del tasso di fertilità. Ipotesi verosimile?

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L’età pensionabile in Italia è decisa da una serie di fattori, un sistema di adeguamento automatico al fine di consentirne la sostenibilità. Tra essi annoveriamo i fattori economici e demografici, il legame con l’aspettativa di vita della popolazione, il rapporto tra spesa e PIL, il tasso di occupazione e produttività del lavoro. Fattori legati anche al tasso di natalità e saldo migratorio.

Dati che attengono al lavoro dell’Istat, ma che vengono analizzati dalla Ragioneria Generale dello Stato  che nel suo ultimo rapporto ha presentato una proiezione sulla sostenibilità del sistema.

Innanzitutto un aumento del rapporto tra spesa pensionistica e Prodotto Interno Lordo  che riguarderà i prossimi anni. Nel 2024, questo rapporto è stato del 15,4%, leggermente inferiore al 16% previsto, principalmente grazie a una revisione al rialzo del PIL da parte dell’ISTAT. Tuttavia, si prevede che la spesa pensionistica aumenterà più rapidamente del PIL, raggiungendo un picco del 17,1% intorno al 2040.

A evidenziare alcune debolezze nelle previsioni della RGS di lunga data, ci ha pensato l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani.

Fattori critici (demografici e produttivi)

Uno dei principali fattori che influenzano la sostenibilità del sistema pensionistico è, come abbiamo detto, l’invecchiamento della popolazione. Il numero di pensionati cresce più rapidamente rispetto a quello dei lavoratori attivi, mettendo sotto pressione il sistema previdenziale. L’Osservatorio evidenzia come le previsioni attuali indicano una crescita della produttività più bassa rispetto alle stime precedenti, il che contribuisce a un aumento più rapido del rapporto spesa pensionistica/PIL.

Le proiezioni a lungo termine della RGS si basano su ipotesi che, sebbene meno favorevoli rispetto al passato, restano ottimistiche. Si prevede, ad esempio, un’accelerazione del tasso di crescita della produttività dopo il 2040, raggiungendo l’1,3% annuo, un livello non osservato da decenni. Inoltre, si ipotizza un aumento del tasso di occupazione e della fertilità. Nel dettaglio, l’ipotesi è di un saldo migratorio di 165 mila persone l’anno e una ripresa del tasso di fertilità (da 1,20 del 2023 a 1,28 nel 2030). Ipotesi che potrebbero non concretizzarsi, rendendo la sostenibilità del sistema pensionistico compromessa.

Strategie per la sostenibilità

L’Osservatorio, al fine di anticipare eventuali crisi di sostenibilità del sistema, avanza una serie di ipotesi:

  • riforme strutturali: adeguare l’età pensionabile all’aspettativa di vita e promuovere politiche che incentivino la permanenza nel mercato del lavoro.
  • incentivare la natalità: implementare politiche a sostegno delle famiglie per contrastare il declino demografico.
  • promuovere l’occupazione giovanile: creare opportunità lavorative per i giovani, assicurando un ricambio generazionale nel mercato del lavoro.
  • aumentare la produttività: investire in formazione, innovazione e tecnologie per stimolare la crescita economica.

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