Stop a Microsoft e Google nelle scuole. Il M5S a favore del sovranismo digitale: “Seguiamo l’esempio della Francia”
La senatrice del M5S, Maria Laura Mantovani, tramite il sito Agenda Digitale, ha fatto un’esplicita richiesta al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, affinché monitori sull’utilizzo di Microsoft e Google nelle scuole e nelle università e offra una risposta completa al problema della sovranità digitale all’interno del nostro Paese.
Secondo la senatrice Mantovani, Google e Microsoft “hanno approfittato dell’emergenza pandemica per imporre le loro soluzioni gratuite e per invadere tutti gli spazi della didattica digitale”.
“Tra l’altro Google e Microsoft – sottolinea la Mantovani – attraverso delle sponsorizzazioni hanno indotto l’utente di diversi portali istituzionali a credere che il ministero dell’Istruzione le avesse scelte e selezionate come strumenti didattici e formativi ufficiali”.
Pertanto, la senatrice pentastellata ha fatto appello al Codice dell’Amministrazione Digitale per quanto riguarda la concorrenza su questa tipologia di strumento informatico e ha evidenziato come la sentenza Schrems II sul trasferimento dei dati personali verso Paesi terzi (con Google e Microsoft che hanno le loro sedi principali negli Stati Uniti) non sia conforme rispetto a quanto previsto dalle due piattaforme.
Mantovani, dunque, chiede al ministro dell’Istruzione di seguire l’esempio della Francia. Nel paese transalpino, infatti, nei giorni scorsi è divampato una polemica dopo le parole di un esponente del governo Macron. Infatti, in risposta a un’interrogazione parlamentare, il ministro dell’Istruzione Pap NDiaye ha dichiarato che gli strumenti e le piattaforme educational messe a disposizione da Microsoft e Google – spesso anche gratuitamente – non sono conformi agli attuali regolamenti vigenti nel Paese, non solo in materia di concorrenza, ma anche in materia di trasferimento dei dati personali verso Paesi terzi.