Stipendio, obiettivo 100 euro di aumento: decisivo l’esito del Patto per l’Istruzione per superare gli 80 euro lordi previsti
Oltre al tema del precariato, l’altro punto che tiene in sospeso il Patto per l’Istruzione è quello degli aumenti stipendiali per il personale scolastico: il testo è sotto la lente d’ingrandimento a Palazzo Chigi e si attende uno sblocco per poter procedere in entrambe le direzioni.
Come abbiamo anticipato pochi giorni fa, l’ultima versione del testo del Patto che si sta scrivendo fra sindacati e Governo, prevede efficaci politiche salariali del personale, con il prossimo rinnovo del contratto, richiedendo lo stanziamento di risorse aggiuntive, in coerenza con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, sottoscritto in data 10 marzo 2021.
Prevedere dunque, in un’ottica pluriennale, risorse aggiuntive per la valorizzazione di tutto il personale della scuola, nell’ambito del fondo di cui all’art. 1, c. 592, della legge 7 dicembre 2017, n. 205 e del Fondo Unico Nazionale Dirigenti Scolastici (FUN). Prevedere nell’Atto di indirizzo un adeguato riconoscimento a tutte le professionalità operanti nella scuola, compresa la dirigenza scolastica.
I fondi per il rinnovo
I primi conteggi dei tecnici del governo e dei sindacati di categoria prendono a riferimento la dote attualmente sul tavolo per i rinnovi degli statali (3,7 miliardi inclusi i 400 milioni aggiunti dalla legge di bilancio 2021) che dovrebbe garantire, secondo l’esecutivo, un incremento del 4,07% della retribuzione pari a circa 107 euro medi mensili.
Da questi, tuttavia, dovranno essere sottratti, spiegano fondi sindacali, i 575 milioni utilizzati per pagare l’indennità di vacanza contrattuale, l’elemento perequativo (risulta coinvolto circa il 40% del personale, soprattutto della scuola), e i trattamenti accessori del personale militare e di polizia e vigili del fuoco.
In totale, all’istruzione dovrebbero andare 1,7-1,8 miliardi, che garantirebbero – al netto di eventuali risorse aggiuntive – circa 87 euro di incremento medio loro mensile, compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente Ccnl 2016-2018 firmato Valeria Fedeli.
In quell’occasione per i docenti era arrivato un aumento retributivo medio di 96 euro lordi al mese (da 80,40 euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola).
Bisogna precisare che gli investimenti previsti non guarda solo ai docenti ma si prevede un adeguato riconoscimento di tutte le professionalità operanti nella scuola, compresi i dirigenti scolastici.