Stipendio, finalmente importo febbraio anche sul sito. “Ho ricevuto solo un euro”: debito o credito, è il mese del conguaglio fiscale
Stipendio febbraio 2023: anche se con qualche giorno di ritardo l’importo comincia ad essere visibile anche sul sito, dopo i primi giorni in cui era disponibile solo tramite APP. Forse la manutenzione del sito NoiPA, comunicata per la giornata di ieri 4 febbraio ha rallentato le operazioni. In ogni caso non è messo in discussione l’accredito che, per il personale a tempo indeterminato e determinato con contratto al 31 agosto e 30 giugno, avverrà nel corso della giornata di giovedì 23 febbraio.
È il mese del conguaglio fiscale
Febbraio è il mese del conguaglio fiscale, pertanto il lavoratore può avere una situazione finale di credito o addebito.
Il conguaglio fiscale è il saldo tra le ritenute d’acconto mensilmente operate e l’imposta dovuta, relativo all’anno fiscale 2022. Questa operazione potrebbe causare sullo stipendio una differenza a credito o a debito.
In fase di conguaglio fiscale di fine anno viene determinata l’effettiva spettanza in base al reddito complessivo e ai giorni lavorati e determinati i conseguenti aggiustamenti.
DEBITO O CREDITO
Dalle operazioni di calcolo e pagamento può risultare:
- un credito a favore del dipendente, se l’imposta complessivamente dovuta è inferiore al totale delle ritenute già operate nei singoli periodi di paga; in questo caso le maggiori ritenute applicate nell’anno sono rimborsate direttamente al dipendente amministrato nel cedolino mese del conguaglio
- un debito, se l’imposta complessivamente dovuta è superiore al totale delle ritenute già operate nei singoli periodi di paga; in tal caso le ritenute a debito sono trattenute nel cedolino del mese del conguaglio.
No addizioni regionali e comunali
Non sono invece presenti le addizionali comunali e regionali, che interessano lo stipendio del dipendente pubblico da marzo a novembre.
Stipendio: solo un euro?
Questa la denuncia di una nostra lettrice, docente a tempo determinato fino al 30 giugno “per il secondo anno di seguito ricevo come stipendio del mese di Febbraio 1 euro a seguito del conguaglio fiscale. Non è possibile vivere con un euro di stipendio.”
impossibile rispondere al singolo caso, che ci auguriamo essere isolato, bisognerebbe capire da cosa è determinata questa situazione e come sia possibile evitarla.
Indennità di vacanza contrattuale
La Ragioneria Generale dello Stato ha recentemente aggiornato le tabelle per l’indennità di vacanza contrattuale per il periodo 2022-2024. TUTTE LE CIFRE
Elemento accessorio una tantum per il 2023
Nel solo anno 2023, sarà erogato un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. Si tratta di una sorta di anticipazione dei rinnovi contrattuali per il triennio 2021-2024 che, come è noto, sono tutti scaduti già da 11 mesi.
L’emolumento una tantum per il solo 2023 ha delle determinate caratteristiche:
- è corrisposto per tredici mensilità nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio;
- è ripartito con uno o più decreti del Ministro dell’economia e delle finanze, sulla base del personale in servizio al 1° gennaio 2023;
- ha effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza;
- non è computabile agli effetti dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del TFR, nonché delle indennità per cessazione del rapporto di lavoro da corrispondersi agli eredi che vivevano a carico del prestatore di lavoro in caso di morte di quest’ultimo.
Si tratta, dunque, di una somma stanziata per compensare il mancato pagamento della vecchia indennità di vacanza contrattuale, cioè del contributo introdotto per legge, nel 1993, nei periodo fra a scadenza con un contratto collettivo (CCNL) ed il suo rinnovo. L’emolumento non si “somma” al rinnovo, ma ne costituisce una parte che viene erogata a stralcio e una tantum. Il bonus non verrà pagato in unica soluzione, ma verrà spalmato su 13 mensilità.