Stipendio, la proposta della Flc Cgil: “Usiamo i fondi del Pnrr per il rinnovo del contratto scaduto”
Secondo Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, il Governo, in carica per gli affari correnti, dovrebbe utilizzare i fondi del Pnrr per chiudere il rinnovo del contratto il prima possibile per superare il tetto dei 123 euro lordi di aumento di stipendio previsti al momento.
L’uscita del sindacalista è anche un messaggio al segretario del partito democratico Enrico Letta, che nei giorni scorsi ha puntato proprio sulle retribuzioni degli insegnanti come uno dei capisaldi del programma politico in vista delle elezioni.
“Quando in campagna elettorale si mette la scuola al centro, bisogna ascoltare, dice Sinopoli a La Repubblica. Dico che prendiamo così in parola Letta da chiedergli di mostrare subito le intenzioni del suo partito. Accompagni Draghi e il ministro Bianchi a chiudere, adesso, un contratto di lavoro che è in ritardo di tré anni e che ha risorse sufficienti per aumenti fino a un massimo di 123 euro lordi. Una miseria, vista la base di partenza“.
In linea di massima sappiamo che i fondi del Pnrr non possono essere utilizzati in maniera diversa da quanto stabilito. Tuttavia, fa notare Sinopoli, “vedo il governo usare oggi, che è in attività solo per gli affari correnti, le risorse del Piano nazionale di resilienza e ripresa per migliorare diversi investimenti. Ecco, usi quei soldi europei anche per gli stipendi dei docenti e dei lavoratori della scuola. Direi che lo può fare, visti i precedenti“.
Sulla proposta di Letta, il sindacalista dice: “sono d’accordo, ci vorranno cinque anni per arrivare alle retribuzioni medie dei Paesi europei occidentali ma il Pd dia adesso un segnale chiaro“.
Sull’aumento di 123 euro, il segretario Flc Cgil precisa che si tratta di una cifra veramente bassa: “ci abbiamo fatto due scioperi contro, uno nel 2021 e uno nel 2022. Le distanze dal resto dell’Europa le state certificando voi rendendo pubblici i dati Eurydice, ma a queste dobbiamo affiancare le distanze interne tra il mondo dell’insegnamento e quello del resto della pubblica amministrazione. A parità di titolo di studio ci sono differenze che arrivano a 350 euro. Vogliamo vedere gli aumenti adesso, prima della prossima Legge di bilancio, che peraltro sarà fatta da un nuovo governo“.
Sull’ipotesi di un terzo sciopero, Sinopoli dice: “la Cgil non ha mai avuto un atteggiamento di pregiudizio nei confronti dell’esecutivo di Mario Draghi, ha firmato un Patto per la scuola insieme agli altri sindacati, ma Bianchi ci ha messo poco per sconfessarlo“.
E una battuta sul docente esperto, non la risparmia: “i 400 euro di aumento ad personam per ottomila insegnanti che realizzeranno un lungo percorso di formazione. Un docente per scuola, l’uno per cento del totale. Una provocazione assurda. Non risolve alcun problema e mette i docenti uno contro l’altro“.