Stipendi, solo in Italia i compensi sono rimasti fermi, Anief: lo diciamo da tempo, invitiamo i lavoratori a inviare una diffida per sbloccare la situazione
L’Ocse ha rilevato che nel secondo semestre del 2023 solo in Italia gli stipendi non sono aumentati. Quanto appreso non sorprende il sindacato Anief, che ha denunciato la differenza già un anno e mezzo fa, quando da gennaio 2023 il tasso dell’indennità di vacanza contrattuale era rimasto praticamente quasi uguale al 2022, con appena lo 0,5% di incremento a fronte di una inflazione dell’8,1%.
“Ora che lo certifica anche l’Ocse – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – abbiamo rotto gli indugi e chiesto ancora con maggiore convinzione a tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola di inviare una diffida, a seguito della quale il Governo, aveva anticipato per il triennio 2022/2024, una quota pari al 3,35% per il 2024 nel cedolino di dicembre 2023; ciò a fronte però di una ulteriore crescita dell’inflazione del 5, 4% e di una stima dell’1% del 2024. Per questo abbiamo anche rilanciato la campagna per la tutela delle retribuzioni con il deposito dei primi ricorsi.
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