Stipendi PA, nel 2023 a docenti e Ata la maggiore fetta di aumenti derivanti da rinnovo del contratto e indennità di vacanza contrattuale. Anief: stiamo però ancora molto sotto l’inflazione e mancano più di 4mila euro

Dall’Istat sembrano arrivare buone notizie sugli stipendi dei docenti e del personale Ata. Ma non è così. A leggere l’ultima panoramica dei dati dell’Istituto di statistica sui contratti collettivi nazionali, redatta al termine del 2023, risulta che gli incrementi più significativi nell’anno hanno interessato il settore della scuola, con un +37%, seguito dai ministeri con un +33% e dal settore militare-difesa con un +29%.
“Tali aumenti – spiegano i ricercatori – hanno influenzato positivamente l’indice delle retribuzioni, particolarmente nell’ambito della pubblica amministrazione, che ha registrato variazioni notevoli tanto su base congiunturale quanto tendenziale”.
Solo che, precisa l’Anief per sgomberare il campo da possibili equivoci, non stiamo parlando di aumenti del 37% ma solo della percentuale assegnata alla scuola rispetto agli incrementi complessivi raggiunti all’Aran per tutta la PA. Senza dimenticare, spiega Orizzonte Scuola, che “a dicembre 2023, l’indice delle retribuzioni ha risentito in modo significativo dell’anticipo dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2024, destinato ai dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali, come stabilito dal D.L. 145”.
La verità, commenta l’Anief, è che l’incremento per il comparto Istruzione, per i cui lavoratori gli stipendi in media risultano ancora del 30% più bassi di quelli Ue e tra i più modesti della PA italiana, sono molto al di sotto del costo della vita. “È sempre poco l’aumento arrivato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché solo negli ultimi due anni l’inflazione è cresciuta di circa il 18%, mentre gli aumenti attuali per il personale scolastico negli ultimi 5 anni equivalgono solo ad un +10%, composto del 4,2% del Ccnl 2019/2021 e dal 5,78% dell’indennità di vacanza contrattuale 2024. Per questo motivo l’Anief ha avviato la campagna per allineare l’indennità di vacanza contrattuale al 50% del tasso di inflazione registrata per il 2022 e 2023 e programmata per il 2024 (+16 punti percentuali) oltre che per recuperare anche gli arretrati, in attesa che il Governo stanzi le risorse per rinnovare i contratti recuperando l’altra metà della inflazione”.
“Per questa ragione – continua Pacifico – l’Anief ha chiesto di utilizzare i 5 miliardi già stanziati per cominciare a fare l’allineamento dell’indennità di vacanza contrattuale e ha invitato tutto il personale a inviare una precisa richiesta-diffida per interrompere i termini di prescrizione. Certo, è importante anche sottolineare, al di là dei numeri, per la prima volta l’Istat certifica, come ha sempre sostenuto l’Anief, che nel comparto Istruzione e Ricerca sono stati attuati più aumenti in proporzione agli altri comparti dello Stato. Anche perché con l’ultimo contratto collettivo nazionale, il 2019/2021, è stato sottoscritto grazie a un finanziamento ulteriore di mezzo miliardo ottenuto”, conclude il presidente del giovane sindacato.
Tutti i lavoratori hanno adesso la possibilità di recuperare il 2,22% di indennità di vacanza contrattuale per il 2024 e fino a 4mila euro di arretrati. Diventa dunque indispensabile recuperare l’indennità di vacanza contrattuale piena prevista per legge, da assegnare almeno per gli anni 2022 e 2023: ad un insegnante laureato della secondaria ad inizio carriera vengono infatti assegnate, da questo mese, la miseria di poco più di 9 euro mensili, a fronte degli 85 euro circa che dovrebbe percepire. Ecco perché Anief ha prodotto una diffida per recuperare il maltolto. Per chi è interessato a non soccombere all’ennesimo sopruso economico, il sindacato ha creato una pagina internet apposita, attraverso la quale presentare direttamente la richiesta per aderire alla campagna di recupero – in attesa della sottoscrizione del Ccnl 2022/2024 – dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale liquidata mensilmente negli stipendi a decorrere dal 1° aprile 2022 secondo l’aggiornamento Nadef per l’indice del tasso di inflazione programmata 2022 e per il tasso previsionale 2023.
Coloro che volessero avere maggiori informazioni per aderire alla campagna nazionale Anief per il recupero degli arretrati del 2022 possono cliccare qui.
Scarica la tabella degli aumenti IVC 2022 del personale della scuola
Scarica la tabella emolumento una tantum 2023 del personale della scuola
Adesioni alla campagna recupero IVC 2022 – 2023 al seguente link. Per info: [email protected]