Stipendi docenti, Valditara risponde a Schlein: “Non ci siamo dimenticati della scuola. Aumenti fino al 17% . Gli altri governi hanno fatto poco o nulla” [VIDEO]

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha deciso di rispondere alle critiche che sono state oggetto di discussione in questi giorni riguardanti argomenti della scuola. In un video pubblicato sui social, Valditara ha affrontato le questioni delle mense scolastiche, degli stipendi dei docenti e del Liceo del Made In Italy.
Il Ministro ha affrontato con fermezza le polemiche riguardanti gli stipendi dei docenti dopo la pubblicazione del rapporto OCSE e l’intervista al segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, su La Repubblica. “Non è affatto vero che il governo Meloni si sia dimenticato della scuola italiana”, ha dichiarato, sottolineando come il suo esecutivo abbia destinato “i maggiori aumenti contrattuali sin qui mai realizzati”.
Il ministro ha contestato l’utilizzo dei dati OCSE da parte di Schlein, definendolo “impreciso”. Secondo Valditara, i dati citati da Schlein si riferiscono al periodo 2015-2023, durante il quale al governo si sono alternate diverse forze politiche. Il ministro ha poi sottolineato come l’ultimo contratto siglato prima del 2020 risalga al 2009, durante il governo Berlusconi, e che solo nel 2020, con il governo Conte II, si è tornati a parlare di aumenti per i docenti.
Il Ministro ha ricordato l’aumento del 3,48% ottenuto nel 2020, dopo anni di stallo, e ha rivendicato il merito dell’accordo raggiunto nel 2023, che ha portato a un ulteriore incremento del 4,5%. “E non finisce qui”, ha aggiunto, “il nuovo contratto che mi auguro potremo concludere quest’anno darà un aumento medio ai docenti italiani del 5,8%”. Considerando anche il taglio del cuneo fiscale, l’aumento complessivo in soli due anni si attesterebbe attorno al 17%. Il Ministro ha poi attaccato i precedenti governi di centro-sinistra, accusandoli di aver fatto “poco o niente” per i docenti e di strumentalizzare la questione ora che si trovano all’opposizione.
Il Ministro ha poi citato uno studio INVALSI, in via di pubblicazione, secondo il quale l’Italia avrebbe guadagnato posizioni nel ranking internazionale del potere d’acquisto dei docenti, superando Paesi come Francia, Finlandia e Portogallo.
“Mai nella scuola italiana si sono visti due contratti nel giro di due anni!”, ha concluso, ribadendo l’impegno del suo governo a migliorare la condizione economica degli insegnanti.