Stipendi docenti, Valditara: “Ancora più alti nel 2024, trovare una soluzione per chi lavora in città con costo della vita più alto”

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Impegno e merito: sono questi i capisaldi della scuola che il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha delineato durante la sua ospitata a Rtl 102.5.

Eccellenza non per tutti, ma il meglio di sé per ognuno: il ministro ha precisato che non si può pretendere l’eccellenza da tutti, ma che è fondamentale chiedere a tutti di impegnarsi al massimo per raggiungere il proprio potenziale. “Ognuno ha dentro di sé una ricchezza meravigliosa”, ha affermato Valditara, e la scuola deve essere in grado di valorizzare questa ricchezza.

Docenti al centro

Il ministro ha rivolto parole di elogio ai docenti italiani, definendoli “meravigliosi” e “fortemente motivati”. Valditara ha sottolineato come la vera forza della scuola italiana risieda proprio in loro e ha ribadito l’importanza di ridare loro la consapevolezza del ruolo centrale che ricoprono. “Insisto molto sul ridare loro autorevolezza e prestigio”, ha detto Valditara, annunciando l’obiettivo di aumentare ulteriormente il salario del personale della scuola nel 2024: “Giro molte scuole e trovo docenti meravigliosi, fortemente motivati, e credo che questa sia la vera forza della scuola italiana. Dare anche a loro quella centralità del ruolo è importante, ed è per questo che insisto nel ridare autorità e centralità ai docenti. Non è un problema solo italiano la lamentela della fuga dei docenti dalla scuola, non solo per problemi economici ma anche perché la figura non è adeguatamente valorizzata. Ridare valore alla figura del docente è un’altra delle missioni che mi prefiggo, fortemente condivisa dal governo. Come? Partendo innanzitutto dagli stipendi. Uno studio INVALSI ha testimoniato che con gli aumenti che si sono verificati con la chiusura degli ultimi contratti, il potere di acquisto dei salari è salito di alcune posizioni nella classifica europea. Contiamo nel 2024 di aumentare ulteriormente il salario del personale della scuola”.

Stipendi differenziati

Il ministro ha affrontato anche la questione degli stipendi differenziati, precisando che il problema non è tanto quello di creare disparità di retribuzione, quanto di trovare soluzioni per evitare che chi lavora in città con un costo della vita più alto subisca una penalizzazione. A tal fine, ha menzionato la possibilità di immaginare un welfare territoriale che vada incontro a queste esigenze: “Il problema non è quello di pensare a stipendi differenziati ma capire come creare le condizioni perchè chi lavora in realtà dove il costo della vita è più elevato, non ci vada a perdere. Stiamo ragionando con alcune Regioni per immaginare delle soluzioni abitative di favore. Ci sono strumenti, all’interno della contrattazione, per immaginare un welfare territoriale che affronti un problema che penalizza chi lavora e vive in realtà dove il costo della vita è alto”, interviene Valditara.

“Per esempio – ha proposto Valditara –c’è una soluzione che abbiamo già adottato per le aree di montagna, aree disagiate dove i docenti non vogliono andare a lavorare, perché sono aree difficilmente raggiungibili. La soluzione che abbiamo trovato è un punteggio aggiuntivo e, soprattutto, la possibilità di scaricare una parte dell’affitto che si paga. Questo è un incentivo forte ma le soluzioni possono essere tante, credo che si debbano affrontare insieme ai sindacati perché è arrivato il momento, dialogando, di risolvere un problema che incide pesantemente sulla disponibilità del personale docente a lavorare in determinate aree”.

Ritardi nei pagamenti

Valditara ha infine accennato al problema dei ritardi nei pagamenti delle supplenze brevi, definendolo una questione che si trascina da anni. Il ministro assicurato che tutte le supplenze brevi sono state pagate e che è stata presentata una proposta al Mef per risolvere definitivamente il problema: “I ritardi nei pagamenti delle supplenze brevi sono un problema che trasciniamo da più di dieci anni. Attualmente tutte le supplenze brevi sono state pagate, non ci sono ritardi nei pagamenti. Abbiamo fatto una proposta al MEF per dare una risposta a questo problema che si protrae da molto tempo”.

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