Stipendi docenti, Valditara: “Oltre 3 miliardi per il nuovo contratto. Aumento medio di 160 euro al mese. Giusto garantire equa retribuzione”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato al Festival dell’Economia di Trento ulteriori aumenti per gli stipendi dei docenti.

Dopo aver ottenuto 3 miliardi di euro per il nuovo contratto, che prevede un aumento medio di 160 euro al mese, il ministro stima che tra il 2023 e il 2024 gli insegnanti beneficeranno di un incremento complessivo di quasi 300 euro mensili.

Valditara ha sottolineato l’importanza di riconoscere socialmente il ruolo fondamentale dei docenti, garantendo loro una giusta retribuzione. Il rinnovo del contratto è stato il suo primo atto da ministro, ma non intende fermarsi qui. Con l’introduzione di nuove figure come il docente di recupero, il docente tutor e il docente orientatore, e l’implementazione della scuola estiva, si offriranno ulteriori opportunità per integrare e arricchire le retribuzioni degli insegnanti.

Il ministro ha ribadito la sua visione del merito, che non consiste nel raggiungere livelli di eccellenza astratti e accessibili solo a pochi, ma nel dare il meglio di sé con impegno, valorizzando i propri talenti. Tale visione si riflette anche nell’attenzione posta sul ritorno dell’autorevolezza dei docenti e nel ripristino della cultura del rispetto all’interno delle scuole.

Valditara ha difeso la sua decisione di reintrodurre il voto in condotta, sottolineando l’importanza di responsabilizzare i giovani e di riportare nella società il principio di responsabilità individuale. Il ministro ha inoltre condannato l’aumento delle aggressioni nei confronti dei docenti, ribadendo la necessità di ridare autorevolezza alla figura dell’insegnante e del dirigente scolastico.

Da dove derivano i 160 euro

Il rapporto semestrale dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ha evidenziato un aumento globale delle retribuzioni per il triennio 2022-2024, con una dotazione finanziaria di circa 10 miliardi di euro.

L’aumento è inoltre l’effetto del “decreto anticipi” (D.L. n. 145/2023), che ha portato a un aumento congiunturale del 16,6% delle retribuzioni nel pubblico impiego nel dicembre 2023.

L’aumento ha portato ad un beneficio medio di circa 160 euro al mese a regime (ossia non bisogna considerare il singolo mese ma la suddivisione delle cifre percepite).

Prossimo CCNL 2022/24

Una cifra di cui il Ministro aveva già parlato, anche  in relazione al nuovo Contratto, ancora da stipulare   e che potrebbe portare ad un aumento complessivo di 300 euro in media in due anni.

Grazie a questi aumenti, secondo i dati Invalsi, l’Italia ha superato nazioni come FranciaPortogalloFinlandia e Svezia in termini di retribuzione dei docenti, adeguata al costo della vita.

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