Stipendi docenti, l’equazione impossibile: “Vivibili solo con casa di proprietà o in provincia”. E c’è chi dice sui social: “Mestiere ideale per la famiglia, trappola per la carriera”

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La questione salariale dei docenti continua ad alimentare il dibattito sulla sostenibilità economica della professione, evidenziando scenari diversi a seconda delle situazioni personali e delle aree geografiche.

Gli stipendi degli insegnanti, che si attestano mediamente sui 1500 euro netti mensili per un docente di ruolo, risultano particolarmente critici per chi deve spostarsi al Nord o affrontare costi abitativi elevati nelle grandi città.

“La retribuzione oraria non è così bassa se consideriamo le 20 ore settimanali di didattica frontale”, sottolinea un docente su Reddit, “ma il carico di lavoro domestico spesso eguaglia quello svolto in classe”.

La sostenibilità economica appare strettamente legata a fattori come il possesso di una casa di proprietà o la residenza in piccoli centri dove il costo della vita è più contenuto.

Le peculiarità della professione e le alternative

Un aspetto critico emerge nell’ambito delle materie scientifiche, dove il confronto con il settore privato risulta impietoso. “Gli insegnanti di matematica e fisica potrebbero guadagnare il doppio in azienda, con una flessibilità lavorativa paragonabile”, evidenzia un docente con background scientifico.

La professione mostra però significativi vantaggi per la gestione famiglia-lavoro: “È il miglior lavoro possibile per una madre”, commenta il figlio di due insegnanti, “grazie all’orario coincidente con quello scolastico dei figli e alle ferie estive”.

Tuttavia, emerge una criticità sostanziale: “Dopo 15 anni di ruolo non si acquisisce alcuna esperienza rivendibile all’esterno”, sottolinea un docente di matematica, evidenziando il rischio di rimanere professionalmente “ingabbiati” nel settore dell’istruzione.

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