Stipendi docenti, in tre anni il potere d’acquisto è sceso dell’11%. L’allarme della Flc Cgil: “Governo inerme”

La FLC CGIL lancia l’allarme sulla situazione stipendiale dei docenti, denunciando una perdita di oltre 11 punti percentuali del potere d’acquisto degli stipendi solo nel triennio 2022-2024.
Secondo il sindacato, l’incremento del 6% previsto dal Governo, pari a circa 145 euro lordi mensili, non è sufficiente a compensare un’inflazione reale superiore al 17%. “Il Governo – accusa la FLC CGIL – impone al personale una perdita di circa i due terzi del potere d’acquisto“. Il sindacato sottolinea come questo mancato adeguamento abbia consentito al Governo di risparmiare 5,7 miliardi di euro solo per il comparto istruzione e ricerca, risorse che, secondo la FLC CGIL, sarebbero dovute essere destinate al riconoscimento del lavoro del personale scolastico.
Il dossier della FLC CGIL punta il dito anche sul precariato dilagante nella scuola. Nonostante le promesse del ministro Valditara, l’anno scolastico 2023/2024 si è chiuso con un numero record di contratti a tempo determinato: 250.000 tra personale docente e ATA. “Ciò significa – denuncia il sindacato – che un lavoratore della scuola su quattro è precario”. La FLC CGIL critica l’inefficacia delle politiche di reclutamento, evidenziando come, nonostante i numerosi concorsi, le immissioni in ruolo non abbiano mai superato il 50% dei posti vacanti. Il sindacato chiede “soluzioni rapide ed efficaci” a partire dall’immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, sia per i docenti che per il personale ATA, e la stabilizzazione dei posti di sostegno.
La FLC CGIL esprime forte preoccupazione per le politiche del governo Valditara, accusandolo di portare avanti un’azione di “autoritarismo, tagli e privatizzazione” della scuola. Il sindacato critica il nuovo sistema di valutazione degli apprendimenti, definendolo “sanzionatorio e punitivo”, e la revisione delle Indicazioni nazionali, che a suo dire rappresenterebbe “un’allarmante visione regressiva della conoscenza”.
La FLC CGIL contesta anche la conferma degli insegnanti di sostegno su richiesta della famiglia, definendola “lesiva della trasparenza delle procedure di reclutamento“, e i percorsi semplificati per la specializzazione su sostegno, che a suo avviso porteranno alla “dequalifica della formazione”.
Il sindacato chiede un cambio di rotta e un maggiore investimento nel sistema pubblico dell’istruzione.