Stipendi docenti, Gavosto: “Pagare di più chi insegna in contesti difficili e … i prof di matematica”
“A me pare che vi siano casi in cui adeguare gli stipendi del personale della scuola a condizioni di lavoro differenti possa in effetti condurre a un miglioramento della qualità dell’insegnamento”.
Lo scrive sul Corriere della Sera il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, che interviene sul tema degli stipendi degli insegnanti.
“Se vogliamo adeguare le retribuzioni degli insegnanti agli standard europei bisognerebbe che gli aumenti fossero collegati a un corrispondente adeguamento del monte ore lavorativo ai relativi standard e alla disponibilità ad assumersi all’interno dell’organizzazione scolastica responsabilità maggiori”, ha detto.
Secondo Gavosto, “l’Italia è l’unico grande paese del Vecchio continente dove sono contrattualizzate solo le ore di lezione in classe (ad esempio, 18 alla settimana per i docenti delle superiori), mentre tutte le altre attività didattiche e di programmazione sono lasciate alla discrezione e al senso del dovere del singolo”.
Inoltre, per il direttore della Fondazione Agnelli, “responsabilità maggiori richiedono competenze diverse e più complesse di quelle che servono per fare una lezione, specialmente una lezione tradizionale. In breve, penso a stipendi che crescano in relazione a passaggi di carriera e non più solo al numero di anni di lavoro, come peraltro accade in molti altri settori del pubblico impiego”.
Poi si concentra sugli insegnanti che lavorano in condizioni difficili: “Bisogna incentivare chi sia disponibile a insegnare nelle situazioni più difficili. In Italia ci sono scuole e aree dove il disagio scolastico è più forte, che sono poi le stesse dove sarebbe ancora più necessario offrire una superiore qualità d’insegnamento. Scuole e territori che spesso portano più a fuggire che a restare. Chi ha motivazione e attitudine a sfide più difficili e anche umanamente più impegnative, affrontandole con successo, va remunerato, come succede in Francia”.
Poi una battuta sull’insegnamento delle discipline Stem: “bisognerebbe trovare i giusti incentivi per orientarlo all’insegnamento. Quello economico non è l’unico, ma probabilmente il più efficace. Certo, che la prof di matematica sia pagata di più del collega di diritto o addirittura di italiano va contro la cultura diffusa nella scuola. Ma chiedo a chi non ne vuole neppure parlare: come risolvere altrimenti un problema che andrà ancora ad aggravarsi e che rischia di condurre ad apprendimenti nelle materie scientifiche del tutto inadeguati?”.
Infine, Gavosto ritiene che “spesso ai docenti italiani si è chiesto poco e poco si è dato. Io credo che chi è disponibile a dare di più in termini di impegno, motivazioni, tempo e competenze debba ricevere di più, anche sul piano economico”, ha concluso.